Maratona New York: vincono Mutai e Dado.

Creato il 06 novembre 2011 da Corrintoscana

Un'edizione coinvolgente della maratona di New York ha premiato la sagacia tattica di Geoffrey Mutai, 30enne keniano, e Firehiwot Dado, 27enne di Addis Abeba vincitrice già a Roma, entrambi alla prima affermazione nella Grande Mela.

Il keniano Geoffrey Mutai ha vinto la 42/ma maratona di New York correndo in 2 ore 05'05''. Al secondo posto l'altro keniano Emmanuel Mutai, terzo l'etiope Tsegaye Kebede. Vincitore della maratona di Boston di quest'anno, Geoffrey Mutai, 30 anni, era tra i favoriti di New York ed il suo tempo di oggi e' il nuovo record della corsa. Il precedente di 2 ore 07'43'' era stato stabilito dall'etiope Tesfaye Jifar nel 2001.


Mutai ha così confermato il suo straordinario momento di forma realizzando la doppietta Boston-New York nello stesso anno, un’impresa riuscita soltanto a una ristretta elite di atleti nella storia. Mutai, che in Aprile ha vinto a Boston in 2h03’02” (prestazione non omologata per il dislivello del percorso di Boston), ha dimostrato ancora una volta di saper correre molto forte su percorsi su un percorso difficile e impegnativo. Il tempo di 2h05’06’ con una seconda metà di gara nel tratto impegnativo di Central Park desta davvero sensazione. Mutai polverizza il record del percorso stabilito da Tesfaye Jifar nel 2001 quando vinse in 2h07’43”.

Nella gara femminile la Dado ha trionfato in 2h23’15 con quattro secondi di vantaggio sulla Daba, mentre la Keitany, che al 35° km  aveva due minuti e mezzo di vantaggio sulle prime due, ha tagliato il traguardo in 2h23’38”. La portoghese Ana Dulce Felix è stata autrice di un grande finale coronato dal quarto posto in 2h25’40” (primato personale) con sei secondi di vantaggio sulla neozelandese Kim Smith. Sotto le 2h30’ sono scese anche la vincitrice di Boston Caroline Kilel (2h25’57”), Caroline Rotich (2h27’06), la svedese Isabella Anderson (2h28’29) e la britannica Jo Pavey (2h28’40”).  
Oltre 3000 podisti italiani su un totale di 47000 partenti sono partiti da Staten Island per coronare il loro sogno americano di correre nella gara da leggenda.   


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