Si è aperta a Brescia, il 20 novembre 2015, la mostra: “Marc Chagall. Anni russi 1907-1924. Con un racconto per immagini di Dario Fo”
La mostra, che terminerà il 15 febbraio 2016, si terrà nello splendido ambiente del Museo di Santa Giulia e permetterà, sino al 17 gennaio anche la visita a “Roma e le genti del Po – un incontro di culture III – I sec. a.c.”
Questa mostra si può considerare l’integrazione di quella chiusa a Milano, un anno fa.
Del grande artista, nato a Vitebsk nel 1889 (ora Bielorussia), sono esposte opere provenienti dal Museo di Stato di San Pietroburgo e collezioni private.
Si tratta di 33 opere; 17 dipinti e 16 disegni più due taccuini con disegni preparatori delle opere e varie poesie.
Chagall è un artista che ti cattura per quella sua visione sognante del mondo, non solo perché fa volare asini, innamorati e carretti, sempre sopra i campanili dell’amata Vitebsk, ma perché nonostante l’uso di colori forti, specialmente il blu, le sue figure hanno un’essenza ultraterrena, incorporea, da favola!
Sono presenti tre fra i suoi più amati capolavori: “ La passeggiata” gli “Amanti in blu” e “L’ebreo in rosa”.
Già durante il suo primo viaggio a Parigi nel 1910, ove conoscerà i cubisti e i Fauves, una sua mostra conoscerà un certo successo.
Ma lui, pur assorbendo queste novità, non si staccherà mai dalla sua ben radicata cultura ebraico chassidica, dalle favole russe e più tardi dalla Bibbia da cui attingerà i suoi soggetti.
Perché per lui “l’arte è sopratutto uno stato d’animo.”
Rimarrà costante questa onirica interpretazione della realtà, che G.C. Argan stigmatizzerà come populista, sino alle fine della sua lunga vita terminata in Provenza a 97 anni.
Credo che solamente per ammirare “La passeggiata”, raffigurante il pittore che tiene per mano l’amatissima Bella mentre si libra alta nel cielo sullo sfondo dell’immancabile Vitebesk, valga la pena della visita.
Senza per questo nulla togliere alle altre opere.
Ogni quadro è puntualmente commentato dallo stesso Chagall con frasi tratte dalla sua biografia “Ma vie.”
Ma quello che aggiunge, ammesso che ve ne sia necessità, ulteriore interesse all’esposizione, è la lettura del grande artista che ne fa Dario Fo.
Pochi ricordano che Fo iniziò la sua attività artistica come pittore.
Ed è a Parigi, nel 1947, che il premio Nobel ventenne conosce e s’innamora delle opere di Chagall.
Appositamente per la mostra di Brescia, Fo realizza una serie di dipinti che illustrano la vita del pittore e rileggono alcuni dei suoi capolavori.
Written by Alberto Castrini