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Marcel Duchamp in mostra da Parigi a Castellammare del Golfo

Creato il 10 febbraio 2015 da Diarioelettorale

Dopo avere celebrato tutti insieme appassionatamente l’elezione del “quasi” concittadino Sergio Mattarella alla più alta carica dello Stato, la nostra cittadina si prepara, in previsione della prossima stagione turistica, a stupire tutti portando a segno un altro colpo da veri maestri della cultura e della comunicazione, la mostra dei ready-made, sculture e installazioni di Marcel Duchamp, certo non necessariamente originali, che nel falso qui non siamo secondi a nessuno.

Si dice che come per la mostra al Centro Pompidou di Parigi dello scorso anno anche qui ci sarà il celebre “Fontana” un orinatoio di produzione commerciale firmato e rinominato  (potrebbe mancare in una mostra a Castellammare del Golfo ?) e non mancherà “La ruota di bicicletta” (anche in questo caso una sorta di simbolo di ciò che rimane di una bicicletta dopo il suo uso nelle strade della “ridente” cittadina del Golfo).
No ci saranno invece tele quali: “Nudo che scende una scala“, “Il passaggio dalla vergine alla sposa“, “La Sposa messa a nudo dai suoi Scapoli, anche” per non urtare la suscettibilità del clero locale, così come per i medesimi motivi non ci sarà il modellino dell’ultima opera di Duchamp, realizzata in segreto tra il 1946 e il 1966 ed intitolata “Etant donnés:1. la chute d’eau, 2. le gaz d’eclairage” (trad. “Essendo dati: 1. La cascata d’acqua, 2. L’illuminazione a gas”), un’installazione tridimensionale composta da una porta di legno dalla cui fessura si può intravedere il corpo di una donna nuda distesa su un letto di ramoscelli secchi con una lampada a gas in mano e con le gambe divaricate, che anche solo per la parte relativa a “L’illuminazione a gas”, per l’evidente analogia (cercata dall’autore ?) con la nuova illuminazione pubblica di Castellammare del Golfo, avrebbe meritato di esserci.

Già attivi e all’opera dei “pontieri” i quali tenteranno di avere per la mostra l’alto patrocinio della Presidenza della Repubblica.

Orinatoio-Marcel_Duchamp

Il «ready-made» dal titolo «Fontana» rappresenta il momento di maggior provocazione dell’opera di Duchamp. Nel 1917 egli era negli Stati Uniti e in quell’anno, sul modello del Salon des Indépendants, venne creata la Society of Independent Artists. Duchamp faceva parte del direttivo di questa associazione. Alla mostra organizzata dal gruppo poteva partecipare chiunque, pagando sei dollari, ed esponendo al massimo due opere.

Duchamp mise in atto la sua provocazione in incognito. Presentò alla giuria della mostra un orinatoio firmandolo con lo pseudonimo R. Mutt. La giuria non capì e, sull’imbarazzo di come considerare la cosa, non fece esporre il pezzo.

Una fotografia dell’opera fu tuttavia pubblicata sulla rivista «The Blind Man», edita dallo stesso Duchamp, il quale, fingendo di difendere l’ignoto autore dell’opera, scrisse: «Non è importante se Mr. Mutt abbia fatto Fontana con le sue mani o no. Egli l’ha SCELTA. Egli ha preso un articolo ordinario della vita di ogni giorno, lo ha collocato in modo tale che il suo significato d’uso è scomparso sotto il nuovo titolo e il nuovo punto di vista – ha creato un nuovo modo di pensare quell’oggetto».

L’orinatoio originale utilizzato da Duchamp stranamente andò smarrito quando fu smontata la mostra nel 1917. Solo nel 1964 Duchamp autorizzò una replica di quel suo «ready-made» che fu acquistata dal collezionista milanese Arturo Schwarz. Da qualche anno esso è esposto nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.

da Francesco Morante

bicicletta

La Ruota di Bicicletta

etant-donnes-baquie

Etant donnés:1. la chute d’eau, 2. le gaz d’eclairage


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