Straordinaria la sua capacità di gettare via il copione, e con esso tutti gli artifici interpretativi che pure conosceva bene, per mettersi ad improvvisare. Non per nulla era l’attore preferito da Fellini e Ferreri. In Storia di Piera, ricordava Dacia Maraini (Casa del Cinema a Roma, ottobre 2006, io ero là), Marcello vide che intorno al set gironzolava un cagnolino. Lo prese con sé, cominciò a giocarci insieme e poi lo inserì in alcune sequenze del film.