MARCHIONNE" VOGLIAMO SERIETà NEI PROGETTI PER QUESTO PRODUCIAMO IN SERBIA"

Da Madyur

La Fiat vuole investire in Serbia. A finanziare il progetto c’è la Bei per 400 milioni , il governo di Belgrado per 250 e il resto (350 ) ce li mette la Fiat. L’insediamento in Serbia sarà destinato alla produzione della monovolume L0, che sostituirà la Multipla , la Musa e l’Idea che attualmente vengono prodotte a Mirafiori.

Marchionne sentenzia “Se non ci fosse il problema a Pomigliano la L0 l’avremmo prodotto in Italia”.

Perché in Serbia(a Kragujevac)e non in Italia la futura L0?

“Ci fosse stata serietà da parte del sindacato, il riconoscimento dell’importanza del progetto , del lavoro che stiamo facendo e degli obiettivi da raggiungere con la certezza che abbiamo in Serbia la L0 l’avremmo prodotta a Mirafiori. Fiat non può assumere rischi non necessari in merito ai suoi progetti sugli impianti italiani: dobbiamo essere in grado di produrre macchine senza incorrere in interruzioni dell’attività”

Insomma è questo un effetto indotto di Pomigliano?Potrebbe voler dire che saranno riviste le decisioni prese per lo stabilimento campano?

“A Pomigliano abbiamo deciso di andare avanti e lo faremo con i sindacati che hanno scelto di condividere la responsabilità di fare in modo che la fabbrica sia governabile. Pomigliano è un work in progress , abbiamo scelto i investire 700 milioni e se non funzionerà abbiamo altre alternative non in Italia. Noi vogliamo restare competitivi nel settore dell’auto in un posto dove ci consentono di farlo. Dico questo con tutta la calma possibile e continuo a stupirmi delle interpretazioni che vengono date alle mie parole. Dire che non mi interessa della sorte dei dipendenti è una grandissima cavolata. Comunque, non duplicheremo Pomigliano, ma decideremo impianto per impianto”Dobbiamo, soprattutto, convincere i sindacati della necessità di modernizzare i rapporti industriali in Italia”

Ma se alla rottura di Pomigliano si aggiunge la questione del premio di produzione e i licenziamenti , non si può continuare a pensare che i rapporti siano destinati a migliorare.

“Si è creata l’idea che io ce l’abbia con i dipendenti. Questo non è vero , la Fiat non è fatta solo da chi si oppone a Pomigliano. C’è l’appartenenza dell’azienda che è importante. Basti guardare al rapporto che c’è qui a Detroit , nella casa Chrysler di cui oggi noi siamo ospiti. Quanto al premio , è curioso notare come l’unica gente che insiste è quella che non ha guadagnato un soldo. L’Italia è l’unico paese nel quale il gruppo ha perduto soldi . Questo nessuno se lo chiede. Nessuno si chiede perché certi discorsi devono andare bene per alcuni e non per altri. E perché si debba tollerare che una persona dice di dover andare a portare la figlia dal medico e poi va a scioperare. Questo è offensivo per l’azienda e non posso tollerarlo”

La nascita delle due Fiat. E’ il momento giusto?

“E’ cominciata la fase di avvicinamento alla fine del tunnel. Alla fine del 2011 Fiat sarà al 35% di Chrysler , società che entro l’anno prossimo contiamo di riportare in Borsa”.

Andiamo verso una Fiat Auto e una Fiat Industrial?

“E’ quello che stiamo facendo. Entro il primo gennaio 2011 , tutti gli azionisti avranno due titoli al posto di quello vecchio posseduto e con gli stessi diritti di prima ma in due società. Il dividendo 2010 verrà pagato regolarmente con riferimento alla vecchia Fiat. E ci sono già 8 banche che ci danno un prestito di 4 miliardi destinati a ripagare Fiat dei finanziamenti per la nuova società FI”madyur


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