LA NONVIOLENZA IN CAMMINO
intervista Nicola Lo Bianco
Caro Peppe
di passaggio da Palermo colgo il tuo invito e volentieri rispondo, forse anche un pò frettolosamente.
Ti saluto caramente
nicola
—– Original Message —–
From: [email protected]
To: [email protected]
Sent: Friday, July 29, 2011 2:20 PM
Subject: per Nicola da Peppe
Carissimo Nicola,
ti sarei assai grato se avessi tempo ed agio di rispondere alle domande che allego in calce a questa lettera. Vorrei poter pubblicare le risposte nei prossimi giorni su “La nonviolenza e’ in cammino”, anche come contributo alla preparazione della prossima marcia Perugia-Assisi.
Ti sarei altresi’ grato se tu potessi inviarmi anche una scheda biobibliografica sulla tua persona per redigere o aggiornare la tua presentazione nella nota introduttiva.
Grazie fin d’ora,
Peppe
Viterbo, 29 luglio 2011
Mittente: “Centro di ricerca per la pace” di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
e-mail: [email protected]
web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 636 del 3 agosto 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: [email protected]
Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: L’orrore quotidiano, il quotidiano golpe
2. Pasquale Pugliese: La lunga marcia della nonviolenza
3. Sette domande a Nicola Lo Bianco
4. Cinque domande a Gianluca Patrizi
5. Sette domande a Elio Rindone
6. Sette domande a Christiana Soccini
7. Enrico Peyretti ricorda Luca Magosso
8. Si e’ svolto a Blera dal 28 al 31 luglio 2011 il XV incontro nazionale della rete dei villaggi ecologici
9. Segnalazioni librarie
10. La “Carta” del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu’
Sette domande a Nicola Lo Bianco.
3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A NICOLA LO BIANCO
[Ringraziamo Nicola Lo Bianco (per contatti: [email protected]) per questa intervista.
"Sono nato e vivo a Palermo. Ho insegnato Letteratura italiana e Latino nei licei. La consapevolezza civile e politica inizia con la partecipazione alle lotte studentesche ed operaie degli anni '60 e '70. La mia attivita' si svolge tra poesia e teatro, ma l'asse del mio impegno e' quello di docente, nel rapporto continuo con gli studenti alla ricerca di un accrescimento morale e civile in rapporto a un coinvolgimento sociale attivo. Pubblicista, collaboro a diverse riviste, con note di costume, recensioni e brevi saggi critici su scrittori e poeti contemporanei, oltre a una serie di profili sui maestri della nonviolenza. Negli anni '60, insieme ad altri giovanissimi "ribelli", sono promotore de "I Draghi", gruppo teatrale di base, che negli anni successivi sara' punto d'incontro di autori e attori protagonisti di quella che e' stata definita "drammaturgia palermitana". Ho pubblicato "Rapsodia del centro storico" (Borgonuovosud, 1989), "Riflessioni di un insegnante solitario" (Borgonuovosud, 1995), "Monologo sulla strage degli innocenti" (Caputo tipografica, 2003), e piu' recentemente "Lamento ragionato sulla tomba di Falcone" (Coppola - Di Girolamo editori, 2010). Tra le opere teatrali ricordo "Liberta' Provvisoria", "Cantica del lupo et altre stelle", "Bianchi e Neri", "Il muro il pane i bambini", "I tempi del poeta in piazza", "Sanfraso'", e piu' recentemente "Vicolo sedie volanti". Per conto del Comune di Misilmeri sono autore di una drammaturgia della Divina Commedia tradotta in siciliano. Nell'ottobre 2010, in occasione della Giornata internazionale della nonviolenza, ho organizzato incontri su Gandhi e la nonviolenza, nelle scuole di Misilmeri e Trabia (Palermo). Cerco, dialogando con gli studenti nelle varie scuole, di avvicinarli alla poesia. Non disdegno appassionati recital di poesie mie e di altri poeti". Cfr. anche l'ampia intervista nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 274]
1. Quale e’ stato il significato piu’ rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
-Che in Italia, e nel mondo, esiste uno “zoccolo duro” che non si fa disperdere, che non rinuncia a pensare in termini morali ed etici, essendo la nonviolenza essenzialmente il fondamento di ogni atto morale, individuale e collettivo.
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2. E cosa caratterizzera’ maggiormente la marcia che si terra’ il 25 settembre di quest’anno?
-Io penso che bisognerebbe far capire che la violenza non è solo il pugno o il colpo di pistola.Violenza è anche “smontare” la FIAT, disperdere centinaia di migliaia di famiglie, disporre a piacimento della vita (e della morte)di gran parte dell’umanità.
Bisognerebbe far capire che la guerra in Afganisthan o l’aggressione alla Libia sono parte di un progetto di guerra “globale” contro i diritti e le condizioni di vita anche del popolo italiano, di tutti quei popoli, europei compresi, che non si rassegnano all’asservimento “globale” economico e civile.L’esempio lampante in questi ultimi mesi è il terrore psicologico e poliziesco sulla popolazione greca.
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3. Quale e’ lo “stato dell’arte” della nonviolenza oggi in Italia?
Permane lo “zoccolo duro”, ma con tutto l’impegno di “grandi e piccini” la nonviolenza non riesce a proporsi come fattore sociale coesivo, rimane l’ “utopia” di individui e gruppi che “non capiscono la realtà”.
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4. Quale ruolo puo’ svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
-L’individuo è accerchiato, immerso, fino a non rendersene conto,nella violenza, è potenziale violenza esso stesso,e non trova altra soluzione che rispondere “per le rime”.Quello della nonviolenza è un compito difficile e di lunga durata, che non può svolgere da solo il movimento,perchè rischia sempre di rimanere una voce nel deserto. Occorre trovare persistenti collegamenti con quelle realtà che non hanno interesse alla menzogna(scuola, università, movimenti religiosi e civili),o che difendono con la verità dei fatti chi viene aggredito e ridotto ad uno stato di disperata sopravvivenza.
Le lotte di chi difende i diritti primari della persona, di chi non si rassegna alla sopraffazione, sono di per sé non violente(a parte le menzogne televise di regime), ma non c’è nè metodo, nè consapevolezza della nonviolenza.
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5. Quali i fatti piu’ significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
Da Nord a Sud, le ultime elezioni amministrative e i referendum,che hanno tracciato pacificamente, civilmente, democraticamente, il profilo di un’Italia ben diversa da quella di chi ci governa.Manca l’ulteriore passo, quello compiuto in Islanda, dove imponenti,pacifiche, spontanee, manifestazioni di piazza hanno rimesso in discussione il “sistema”,mettendo in luce la complicità delle forze politiche con il cieco potere delle lobby finanziarie,a cominciare dalle banche dell’Unione Europea(UE) e dal Fondo monetario internazionale (FMI).
Il popolo islandese ha bocciato nel marzo 2010,,con un referendum popolare plebiscitario, la restituzione del cosiddetto “debito pubblico” .
Ma qui di tutto questo non ci fanno sapere nulla o quasi, ci informano invece quotidianamente sulla crisi della Grecia, ad ammonimento e minaccia.
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6. Su quali iniziative concentrare maggiormente l’impegno nei prossimi mesi?
Porre al centro di ogni iniziativa la questione morale,primaria,essenziale, della “precarietà” in ogni senso.E con ciò smascherare la falsa “opposizione”, la falsa “sinistra”, i falsi sindacati:far vedere ciò che si cela dietro le quinte della farsa politica.
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7. Se una persona del tutto ignara le chiedesse “Cosa e’ la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?”, cosa risponderebbe?
-La nonviolenza,per usare le parole di Kant,”è l’uscita dell’uomo dalla minorità”,nel senso che ogni essere vivente(pietre comprese)non può e non deve più dipendere dalla “legge del più forte”, ma da ciò che è possibile costruire insieme con lo scopo comune della salvaguardia di tutto ciò che ci circonda,che è poi il modo più profondo e duraturo di salvaguardare se stessi e le nuove generazioni.
Come accostarsi ad essa?
Guardandosi attorno,costatando come ogni forma di violenza,oggi più che mai,è nulla più che regressione materiale e morale;osservando ciò che emana e che succede attorno a persone benevole,rispettose,solidali,oneste,e da loro prendere esempio.Come primo passo del cammino della nonviolenza.
NICOLA LO BIANCO
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