«L'altro giorno all'Università un compagno di corso ha chiesto a mia figlia, 'ma tu sei parente del Bogarelli dello scandalo?' Quando l'ho saputo ho deciso che non si poteva andare avanti così. Intanto ho dato mandato di agire in sede civile e penale contro La Repubblica, noi siamo sul mercato con 150 milioni di prodotto, e poi...». Marco Bogarelli, presidente di Infront e secondo la definizione prevalente 'padrone del calcio italianò, sceglie di passare al contrattacco «contro l'assedio, non delle Procure ma mediatico: noi non siamo coinvolti in nessuna storia di tipo giudiziario».
Lo fa rispondendo al telefono in maniera netta alle domande dell'Ansa. La sua verità è: «Berlusconi? Non sono una sua emanazione, non lo sono mai stato. Anzi non ho mai lavorato neppure un minuto per lui. Che poi talvolta gli interessi della lega calcio e di Infront abbiano coinciso con quelli di Mediaset è un altro discorso...E non sono neanche - aggiunge - il padrone del calcio italiano. Al contrario, io ho venti padroni, i presidenti di serie A. E ci tengo a dire che loro sono compatti, non esiste spaccatura in Lega sui diritti tv: tutte le delibere sono state prese all'unanimità, tranne una in cui c'è stato un astenuto. Andrea Agnelli? Normale dialettica la sua, l'altro giorno ha fatto delle osservazioni ed ha ottenuto risposte che lo hanno soddisfatto, tanto è vero che ha votato a favore. Ed ha chiesto, come gruppo e non come Juventus, se si può investire su Lega calcio tv...».
Però non negherà che come azienda tendete al monopolio, gestite Lega, Figc e molte società... «Ma cosa dite? Abbiamo interesse chiaro al contrario del monopolio. Noi ci affianchiamo alla Lega, stimoliamo il mercato, miglioriamo il prodotto ed evitiamo di avere da parte degli operatori un abuso di posizione dominante. Sky dal marzo 2013 sta cercando di comprare Mediaset premium: è evidente che noi vigiliamo perchè questo non succeda. Se Berlusconi cercasse di comprare Sky faremmo lo stesso. È banale dirlo, ma è meglio avere due clienti che uno solo. Vedrà che il prossimo anno ci sarà un terzo operatore, in tutti i Paesi evoluti le telefoniche avendo la piattaforma di distribuzione normalmente più importante hanno deciso di intraprendere, dopo voce e dati, la strada dei contenuti, e questi premiano».
Bogarelli rivendica: «Chiuderemo a 1 miliardo e 220 milioni. Ricordo che abbiamo preso la Lega nel 2010, l'insieme del fatturato delle singole società era di 720 milioni. Quindi abbiamo fatto +72-73% in 5 anni. Abbiamo preso la Coppa Italia che fatturava 5,8 milioni, quest'anno ne fatturerà 45. La serie B non andava in onda (nè su Sky nè su Mediaset) abbiamo fatto un'offerta garantendo l'importo per unirci al rischio, adesso la serie B tende a 25 milioni. Quindi siamo molto soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto».
La forza dei numeri non ve la contesta nessuno: ora però togliete la regia «libera» e pluralista delle gare del campionato «centralizzandola» alla Lega. «Non è vero, è una balla, non è così. Le regie saranno di professionisti impiegati dalla Lega non da noi. Questo è chiaro nel nostro documento. La Lega approccerà il mercato, che per i registi è per definizione ormai di free lance. Siccome il mercato è vastissimo, una volta avevi magari 20 o 30 registi, oggi grazie a Dio ci sono centinaia di tv, decide di case di produzione, i registi sono moltissimi e giovani, hanno un approccio diverso e faranno certamente meglio. Li sottoscrive e li contrattualizza la lega, noi continueremo a fare il nostro lavoro di advisor, dando consigli per quello che è il nostro mestiere, ma noi non c'entreremo nulla, non saranno centralizzati da noi. Peraltro - conclude - avranno un 'allenatorè un signore di provata esperienza, una figura spesso non vicina a noi in passato, che avrà il compito di prepararli».