"Il Vizietto", uno degli spettacoli più amati in tutto il mondo, ha già vinto diversi Oscar del Musical a Broadway e a Londra e, dopo una stagione sold-out applauditissima, torna in Italia con lo sfarzo e l'eleganza che si addicono ad un capolavoro del genere. Sul palco 14 uomini che ballano su tacchi a spillo, coreografati dal grande Bill Goodson, e cantano con voce da soprano diretti dal Maestro Emanuele Friello, danno vita, con verve ed energia, ad uno spettacolo di grande impatto e pieno di glamour anni '70 ma sempre in equilibrio sul filo dell'eleganza. Nel cast del musical, mix di trasgressione e classicità, rigore e stravaganza, troviamo anche Russell Russell nel ruolo del bizzarro servitore di colore Jacob e Gianni Fantoni, un esilarante On. Daniel Sant'Ann de Que.
Il musical americano, noto anche con il titolo Piume di Struzzo, ''La Cage aux Folles'' di Jerry Herman (musica e testi) e Harvey Fierstein (libretto) venne portato in scena per la prima volta nel 1983 e replicato per cinque anni consecutivi al Palais-Royal di Parigi con la regia di Arthur Laurents e le coreografie di Scott Salmon. I protagonisti furono interpretati da Gene Barry e George Hearn. Fra le canzoni più popolari di questa produzione meritano menzione The Best of Times e soprattutto I Am What I Am (''sono quel che sono''), un inno alla ''diversità'' (''questo è il mio mondo, / quindi ci voglio un pizzico di orgoglio''), divenuto celeberrimo anche fra il grande pubblico grazie all'interpretazione di numerosi cantanti, in primo luogo per la versione disco di Gloria Gaynor, che ha avuto un ottimo successo di pubblico. La produzione originale del 1983 vinse 6 Tony Award (gli Oscar del Musical), tra cui Miglior musical. Tony Award alla riedizione del 2010 come ''Best Revival''.
La sceneggiatura del musical narra la commovente storia d’amore di una coppia omosessuale ambientata negli anni '70 in uno sfavillante locale notturno per travestiti a Saint Tropez, "La Cage aux Folles" ("La gabbia delle matte" o anche "La gabbia delle checche"), gestito da Renato dove Albin, regina indiscussa della Costa Azzurra, si esibisce come Drag Queen con il nome d'arte "Zazà". La "coppia di fatto" convive da oltre 20 anni insieme a Laurent, figlio di Renato, nato da una fugace relazione eterosessuale con una ballerina. Ma un evento inatteso mette a dura prova il loro tran tran quotidiano quando Laurent annuncia di essersi fidanzato con la figlia di un politico reazionario e ultra-conservatore e segretario del "Partito per un ordine morale" e che, in occasione della visita dei futuri suoceri, desidererebbe che Albin non fosse presente. Ma i due non sono a conoscenza del fatto che un grave scandalo ha colpito il partito e che, per risollevarne le sorti, il padre della ragazza spinge ad organizzare un incontro con i futuri consuoceri,con la speranza di un matrimonio in una famiglia così "perbene". La ragazza, infatti, per ottenere l'approvazione dei suoi genitori, racconta loro che il padre del suo fidanzato è uno stimato diplomatico presso l'Ambasciata Italiana. L'incontro tra le due famiglie avviene a casa di Renato e Albin, con quest'ultimo travestito da donna per fingersi la madre naturale di Laurent. Tra equivoci e doppi sensi la cena si rivela un totale fiasco e i genitori della ragazza, per sfuggire ai giornalisti, saranno costretti a travestirsi. Nonostante tutto il matrimonio avrà luogo regolarmente tra le lacrime di commozione di Albin, 'madre' acquisita del giovane Laurent.
Gli fa eco Marco Columbro, nei panni di Renato: "Questo ruolo è una sfida e le sfide mi sono sempre piaciute. Iacchetti poi è un compagno di avventura splendido, ci conosciamo da 25 anni anche se questa è la prima volta che lavoriamo insieme. Sul palco c'è una bellissima intesa, ridiamo dalla mattina alla sera...".
"Nel musical sono evidenti due grandi questioni del nostro tempo. La politica che attacca gli omosessuali. E gli omosessuali che rispondono con la parola Amore. Questo spettacolo serve anche a far luce sull'amore di cui sono capaci le coppie di fatto, a cominciare da quelle gay. Purtroppo - continua Piparo - le notizie di questi ultimi giorni rendono questo spettacolo tremendamente attuale e urgente. Se ancora oggi un ragazzo di 16 anni si immola per difendere la propria identità, vuol dire che il vizietto dell'Italia bigotta e razzista di essere omofoba, non è ancora risolto. E noi resteremo in scena a inneggiare alla diversità per anni e anni."
A.D.P.