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Marco Maurizi: «Gli stalinisti della bistecca e della vivisezione»

Creato il 03 marzo 2012 da Alphaville

Dal blog Asinus Novus, un ottimo scritto di Marco Maurizi sull’antispecismo.

Parafrasando Lenin, mi è capitato più volte di dire che l’animalismo è (stato) la malattia infantile dell’antispecismo: intendendo con questo che certe intemperanze animaliste altro non fossero che l’espressione viscerale e confusa della più articolata e ragionata formulazione antispecista, appunto.

Da quando, una trentina d’anni fa (“il tempo passa, e l’uom non se n’avvede…”), iniziai a studiare e poi a trattare questi argomenti ne sono cambiate, di cose: e mi fa un certo effetto vedere oggi affrontati a livello così alto gli stessi temi che allora sembravano destinati a restare per chissà quanto tempo sepolti nelle pieghe polverose di poche utopie individuali. È bello vedere che non è così, e che il dibattito si è ampliato sia orizzontalmente — col coinvolgimento di un numero sempre crescente di persone dal vissuto spesso assai distante — sia verticalmente — col concorso e la partecipazione appassionata di tanti ingegni qualitativamente ineccepibili.

Notevole, dunque, lo scritto di Maurizi — col porre l’accento su quella logica del dominio (no, non perversa: semplicemente umana, troppo umana) che ancora rappresenta il nervo scoperto di larghissima parte dell’opinione pubblica e (ciò che è più grave) delle cerchie cosiddette intellettuali: è forse questa la moderna trahison des clercs? Ne sono abbastanza convinta.


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