Marco Pastonesi e la (nuova) caduta dell’Amatori Milano. Sperando non sia l’ultima

Creato il 18 ottobre 2011 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

di Marco Pastonesi, sulla Gazzetta dello Sport di oggi

Come se la Juventus smettesse di giocare. Come se la Pro Recco uscisse dalla piscina.
Come se l’Olimpia non entrasse più in un palazzetto.
L’Amatori Milano — anno di nascita 1927, la genesi nell’Ambrosiana-Inter e un interregno nel Milan di Berlusconi, in tutto 18 scudetti e una Coppa Italia — è fuori dal campionato di rugby. Ma non per sempre. Un anno di stop per poi ricominciare
dalle giovanili.
Riassunto delle precedenti puntate: un anno fa i «Tori» giocano in A-l, torneo
difficile, chiuso in fondo alla classifica, da qui barrage con le ultime di A-2, e la sconfìtta
costringe alla retrocessione in serie B. Il doppio salto in basso fa precipitare anche la situazione finanziaria e societaria, con le squadre giovanili trasferite a un club «parallelo», l’Amatori Junior, e la conseguente penalizzazione di 12 punti nel
nuovo torneo. Quando la nuova stagione sta per debuttare, la proprietà della società passa da un gruppo di vecchi amatori a Walter e Carlo Navarra, costruttori edili, origini aquilane, da 30 anni in Lombardia. Le quote dei vecchi soci vanno ai Navarra in cambio dell’estinzione dei debiti e del rilevamento del marchio.
A fine settembre (la scorsa settimana in realtà, ndr) si tiene una conferenza stampa, all’Arena di Milano, che ufficializza l’inizio della nuova vita.
Ma le disgrazie non sono finite. Perché nell’incertezza generale, fra quelli ingaggiati
da altre squadre, infortunati o a fine carriera, a disposizione del club rimangono
una dozzina di giocatori. I Navarra non si perdono d’animo, e con la collaborazione del manager Giorgio Bartoli, prendono giocatori da San Benedetto del Tronto e Cus Aquila per arrivare al numero legale. Ma quando la richiesta di tesseramento giunge in Federazione, è troppo tardi: non si tratta di «rinnovo», che avrebbe effetto
immediato, ma di «trasferimento », e questo è possibile solo da gennaio. Intanto l’Amatori salta le prime tre giornate di B e, a rigore di regolamento, viene esclusa dal campionato.
«E’ una sconfitta e un dolore — dice Walter Navarra — ma la società esiste, resiste,
continua. Un anno per ricostruire dalle fondamenta. Siamo i primi a esserci rimasti
male: pensavamo di poter contare su un certo numero dei vecchi giocatori, invece alcuni di loro ci hanno ripensato e così non ci siamo più trovati nel numero necessario per giocare ». «Ci credevamo — spiega Mauro Vaghi, ex pilone, designato allenatore dell’Amatori Milano — e ci speravamo. Fino all’ultimo. Paghiamo il tempo perduto nelle trattative, e paghiamo anche il campanilismo con le altre società della zona, ciascuna con la propria storia e identità, uomini e strutture. Vorrà dire che quest’anno getteremo le basi per un reclutamento nelle scuole e nel territorio». «Ero molto preoccupato — confessa Giancarlo Dondi, presidente Fir —. Il terzo forfeit
dell’Amatori sul campo non me lo aspettavo. E il regolamento non ammette altre soluzioni o deroghe». Niente più casacche bianche (o nere). Per rivedere gli eredi dei Dominguez e dei Giovanelli, ci vorrà una nuova generazione.


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