Mare disteso
Guarda come si muove questo mare distesoUn cielo di corpi che masticano la speranzaGuarda come si muove questo mare lontanoClandestino per scelta ad oltranzaGuarda come si muove questo mare abbandonatoUn vento di corpi incastrati nell’assenzaEd ora ci si appella alla moraleOra si fanno le leggi dell’uomoOra si santificano i mortiPer addentare la paura di chi rimaneE ora c’è qualcuno che deve mostrareLa propria inesistenza nel giudicareChi senza identità viene derubatoPerché alla fine deve rubareGuarda come si muove questo mare addoloratoConfine spaesato di assetati di vitaGuarda come si muove questo mare infinitoBara di voci spente dall’indifferenzaGuarda come si muove questo mare distesoIllegale nelle onde del viaggio intrapresoEd ora ci si appella alla moraleOra si fanno le leggi dell’uomoOra si santificano i mortiPer addentare la paura di chi rimaneE ora c’è qualcuno che deve mostrareLa propria inesistenza nel giudicareChi senza identità viene derubatoPerché alla fine deve rubarePerché alla fine deve rubare.
FRANCESCO OLIVIERI