Mare giallo
di Patrizia Rinaldi – ill. Federico Appel
Sinnos – p.110 – e.11
“Io non ho nemmeno un ricordo preciso della Cina, se non attraverso mia madre, il cibo, la lingua. A dirla bene bene, io sto molto poco con mia madre, il cibo e la lingua nostri… Mia madre è proprio cinese. Io meno“. La Sinnos manda in libreria un libro che alza di qualche metro l’asticella della letteratura della multicultura. E ci voleva! Non più esotismo, osservazione e scoperta del diverso, incanto e stupore, ma lo straniero visto da dentro, con le sue contraddizioni e il suo rapporto complicato con la terra d’origine. Hui è un bambino cinese che non ha mai visto la Cina e l’Italia, meglio ancora Napoli, è la sua terra, la sua città, è casa sua.
E poi a forza andare a fondo si finisce per scoprire che a dodici anni possa sentirsi straniera persino una ragazzina che in Italia c’è nata. Non idealizza e non racconta balle questo rimanzo di Patrizia Rinaldi: a quell’età ci si comincia a fare delle domande, si inizia a non capire più i genitori, a contestarne le scelte, a voler prendere in mano la propria vita, cominciamo a non piacerci, a volte ci manca l’aria…
Dentro “Mare giallo” c’è tutto questo è anche altro: la metropolitana per Margellina che si blocca nel tunnel, il contrabbando di sigarette (e di armi), il mercato del pesce, la fabbrica di borse e poi su tutto c’è il mare… Quel mare che ti mette in pace con il mondo se ti fermi a guardarlo per più di cinque minuti, quel mare così magico che ti fa pensare ad altri mari, quel mare che sembra invitarti a salpare per un avventura…
E se ancora non bastasse, ci sono le straordinarie illustrazioni di Federico Appel: graffi di inchiostro nero che raccontano Napoli e il suo affastellamento multirazziale meglio di mille discorsi.
Un’avventura pertenopea, un romanzo di formazione scritto in una lingua coraggiosa!
Consigliatissimo!
[età 11-13 anni]