Nonostante la polemica su referendum ed election day divida i nostri schieramenti, la scienziata ribadisce dalle colonne de La Stampa che bisogna continuare a puntare sul nucleare. Le ragioni sono sempre le stesse e oggi più che mai d’attualità. Innanzitutto per la vicenda libica, che ha mostrato nuovamente la nostra debolezza sul fronte energia: “L’Italia è quasi completamente dipendente dall’estero per le sue fonti energetiche – spiega la Hack . Oggi compriamo energia nucleare dalla Francia, dalla Svizzera, da tutti i paesi confinanti. Per il petrolio dipendiamo dalla Libia, dall’Ucraina e sappiamo che il petrolio non è inesauribile. Molto più abbondante, ma anche molto più inquinante il carbone, che presenta anche molti problemi di trasporto”. La partita, allora, la giocano nucleare e rinnovabili, che da sole non potrebbero soddisfare il nostro fabbisogno energetico. L’astrofisica né è fermamente convinta: ”Non credo però che le energie rinnovabili siano sufficienti per i bisogni sempre crescenti delle industrie e che sia necessaria anche la costruzione di alcune moderne centrali nucleari, dotate di automatismi tali da rendere impossibile l’errore umano, come quello che provocò l’incidente di Chernobyl”.
La scienziata ha una risposta anche a chi mette sul tavolo la questione scorie, “un problema da affrontare con grande serietà, non con la solita faciloneria all’italiana. Se altri Paesi l’hanno risolto, potremmo risolverlo anche noi. Per esempio come fa la Francia, che di centrali ne ha 35, o la Svizzera, che nel suo piccolo territorio montuoso ne ha cinque?” .
Per chiarire questo e altri temi il quotidiano torinese ha anche pubblicato oggi un’intera pagina di domande e risposte sul nucleare, in vista del referendum che ci chiamerà a decidere sul futuro della nostra energia.
COMMENTI (1)
Inviato il 04 aprile a 20:32
Margherita, ma che ti succede?..... Centrali atomiche sicure? Ricordo come era inaffondabile il Titanic, il Lousitania e l'Andrea Doria? Ma quale sicurezza, nelle opere dell'uomo. Ci ricordiamo di quelli bruciati sulla rampa di lancio a Capo Kennedy, di quelli esplosi in volo dopo il lancio. ecc. ecc. ecc.