Magazine Cucina
Dalla preparazione del buffet per la festa mi sono avanzate una dozzina di uova sode.
Prima che diventassero fossili alla moda cinese mi sono scervellata a pensare come potessi riutilizzarle, non avendo occasione in settimana di riproporle farcite per un antipasto.
La spia di un remoto cassettino della memoria lampeggiava, pensa che ti ripensa mi sono ricordata che ci sono alcuni dolci in cui si impiegano i tuorli sodi al posto di quelli freschi, è bastata una breve esplorazione in rete ed ecco ritrovata la ricetta di questi friabili frollini inventati oltre 150 anni fa sulle rive del Lago Maggiore, a Stresa, da un pasticcere che li confezionò per la futura Regina Margherita, che sulle sponde del lago trascorreva le sue vacanze, in quella che oggi è Villa Ducale.
Certo che doveva essere un fenomeno questa Margherita di Savoia, prima regina d'Italia...a lei dedicarono biscotti, pizza, panforte, un lago in Etiopia, giardini a Bologna, una Capanna sul Monte Rosa, una rosa rarissima, il primo battello meccanico a Venezia, un ospedale, un'ode barbara carducciana, ecc. ecc.
Di questi dolcetti non poteva mancare il mio ricordo adolescenziale, dopo che ho trascorso i fine settimana di tutta l'infanzia e la mia giovinezza tra Arona e Stresa...il sabato mattina con papà si andavano ad acquistare i coregoni da grigliare senza tralasciare di passare da Bolongaro per riportare un po' di questi biscotti alla mamma.
Bando alle ciance, torniamo a questi deliziosi biscottini per scoprire come si fanno.
Le dosi sono abbondanti perchè si possono conservare ben chiusi per qualche settimana, ammesso che ne avanzino!
L'unica scocciatura, o perlomeno non piace farlo a me, è passare al setaccio i tuorli.
Ho deciso di farli molto rustici, l'importante è che siano buoni.
Non amo particolarmente i dolci, nè so se a F. piacessero, so che era un ragazzo 'geniale', che se n'è andato nel silenzio della notte, troppo troppo presto. Questo dolce pensiero è per lui.
-ricetta-
10 tuorli sodi
400 g farina
100 g fecola
150 g zucchero a velo
250 g burro
vaniglia, buccia di 1 limone grattugiata, sale
Passo al setaccio i tuorli e li monto nella planetaria con burro e zucchero per 10'.
Cambio la frusta (uso quella a K a bassa velocità) e impasto le farine, la scorza grattugiata, un pizzico di sale e un po' di vaniglia col composto preparato prima.
Faccio rassodare un po' il tutto in frigorifero, poi sulla spianatoia infarinata ricavo con una formina piccola a forma di fiore tanti biscottini, reimpastando gli scarti. Se trovo difficoltà a stenderla formo dei rotolini come per fare i sablé e li taglio a rondelle spesse 1 cm che poi è quel che ho scelto di fare stamattina per velocizzare il tutto, formando con la punta di un dito un leggero incavo al centro.
Li allineo su un foglio di silicone da forno, o sulla placca rivestita di cartaforno, distanziandoli un pochino e li faccio cuocere a 180° (forno statico) per 15' o 20'. Non devono scurire molto.
Man mano che la cottura starà per completarsi la casa profumerà deliziosamente.
Lasciateli intiepidire in forno, e maneggiateli con cura, sono molto delicati.
Quando sono freddi ricordarsi di spolverarli con zucchero a velo.
Un buon the al bergamotto o una cioccolata potranno completare il tutto per una sostanziosa merenda.
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