Regia: J. C. Chandor Anno: 2011 Titolo originale: Margin Call Voto: 6/10 Pagina di IMDB (7.1) Pagina di I Check Movies
Crisi economica e cinema. Ma non c'è Oliver Stone alla regia, eppure non ne ho sentita la mancanza, con tutto il rispetto parlando. Già perchè il praticamente sconosciuto Chandar riesce a trasmettere alla perfezione ciò che il mondo finanziario sta vivendo in questi anni. Lo fa puntato l'occhio della telecamera negli sgabuzzini del potere, abitati da cinici e materialisti uomini che alla fine forse sono solo uomini. Che hanno sì possibilità di scelta, ma non troppi spazi per manovrare. Alla fine il soldo, quello che ci permette di mangiare, ma anche di avere un'auto, una casa, l'ultimo gadget tecnologico, la vacanza estiva, le cure mediche e così via, è il vero padrone ed è difficile rinunciarci. Non si tratta però solo ed esclusivamente di vile denaro e di giochi di prestigio che arrembanti arrampicatori sociali spostano qua e là. La pellicola non è fredda e tecnica, ma mette a nudo i pensieri di chi, nella normalità della propria vita, svuota forzieri per riempirne altri. E' giusto? Quanto guadagna il capo? Devo farlo? Il destino dell'economia mondiale, delle nostre vite insomma, passa da qualche numero, da qualche previsione, da qualche azzardo. Ciò che ci permette un'apparenza libera e dignitosa, può anche farci crollare il mondo addosso. Tutto nell'arco di una notte. O poco più. E vince chi arriva primo, chi è migliore o chi imbroglia. Tutto questo raccontato in maniera umile e lineare, in spazi chiusi ed azzurrini tendenti al buio della notte e delle decisioni da prendere. Da vedere anche per il cast che vanta Jeremy Irons, Kevin Spacey e Zachary Quinto. Attendo al varco il prossimo lavoro di Chandor, per ora promette bene.