Marguerite Duras ha sofferto molto durante la sua infanzia e la sua adolescenza. Questa sofferenza spiega forse la sua capacità di rivolta. Non ha mai smesso di essere una donna ribelle, indignata, una pasionaria della libertà. Libertà politica, ma anche libertà sessuale. Poiché se lei fu, di sicuro, lo scrittore dell’Amore, fu allo stesso tempo una militante della causa femminile e l’appassionato avvocato del piacere femminile. Rivendicò sempre il diritto al piacere e fu, per tutto il corso della sua vita, una grande amante. Amava fare l’amore e ha saputo esaltare la forza dell’amore, il piacere, l’abbandono, l’esaltazione dell’amore. Ne ha esplorato i limiti e vampirizzato le energie: la ricerca dell’assoluto come ricerca del piacere. Diceva che non poteva farci niente, che non era fatta che per quello. Ricordate nel L’amante : “Avevo in me il luogo del desiderio, avevo a quindici anni il volto del piacere e non conoscevo il piacere”.
(Laura Adler _ Marguerite Duras ed. Gallimard _ traduzione mia)