I primi rilievi dei Ris di Messina avrebbero portato alla luce delle microtracce di sangue sugli indumenti di Salvatore Savalli, l’operaio di trentanove anni accusato, in concorso con l’amante, Giovanna Purpura, di avere ucciso Maria.
La presenza delle macchie ematiche sarebbe stata riscontrata sui pantaloni e sulle scarpe indossati dall’uomo la sera dell’omicidio. Salvatore Savalli, dopo l’arresto, aveva respinto le accuse e aveva accusato l’amante, la quale a sua volta ha addossato a lui ogni responsabilita’.