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Maria Azova e Cremona: nel Segno del Violino

Creato il 22 dicembre 2012 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Maria Azova e Cremona: nel Segno del Violino

È notizia di pochi giorni fa, a Parigi il Comitato Intergovernativo UNESCO per la Salvaguardia del Patrimonio Immateriale, ha incluso il “saper fare liutario” della tradizione cremonese nella Lista Rappresentativa dell’Intangible Heritage. Sempre nelle prime settimane di dicembre il Museo Internazionale del Violino di Cremona, la cui apertura ufficiale è prevista per la primavera 2013, ha ospitato i cittadini e la stampa specializzata per una prima presentazione di questo magnifico luogo in cui innovazione e tradizione hanno raggiunto un perfetto equilibrio: l’Auditorium, con il palcoscenico al centro e i suoi 475 posti, regala le emozioni di un’acustica perfetta; il percorso museale è moderno e multimediale e la sala “scrigno dei tesori” con l’apertura ufficiale custodirà gli strumenti di Amati, Stradivari e Guarneri, i veri gioielli e protagonisti dell’intero progetto. Proprio durante una delle due giornate di apertura al pubblico, il 9 di dicembre, i cittadini hanno potuto apprezzare l’esecuzione de I Solisti di Cremona che hanno suonato i violini Stradivari Clisbee e Vesuvius della collezione del Comune. All’esterno del museo, inoltre, accanto alla scultura Suono d’acciaio dell’artista Helidon Xhixha è stata da qualche settimana inaugurata un’altra opera d’arte, la scultura L’anima della musica del celebre artista spagnolo Jaume Plensa. Anche chi normalmente non si definisce particolarmente interessato si è lasciato incantare da una atmosfera elettrizzante tutta volta a catturare la magia di questa incredibile e intangibile ricchezza: musica, storia, tradizione, tutto ciò vive intensamente nel centro storico di Cremona.

una immagine di Maria Azova Foto di Misha Blank 1 620x930 su Maria Azova e Cremona: nel Segno del Violino

Ma in che tipo di emozione può tradursi tutto ciò per chi ha reso protagoniste assolute della propria esistenza la musica e la passione per il violino? Lo stesso giorno in cui ho visitato per la prima volta il Museo, la giovane e nota violinista Maria Azova era a Lussemburgo per un concerto con il Trio Stern e nonostante i suoi numerosi impegni è stata così gentile da voler rispondere alle mie domande; nata in Uzbekistan, definita un «promettente talento del violino» dal Frankfurter Rundschau e una «vera fuoriclasse» dal giornale tedesco Echo, Maria Azova ha studiato in Germania e adesso vive a Francoforte; è da poco rientrata da alcuni appuntamenti in Giappone e in Cina ed io avevo avuto la fortuna di incontrarla durante Cremona Mondomusica, salone internazionale dedicato agli strumenti musicali d’artigianato che ogni anno si svolge nel mese di settembre. Maria è un’affascinante e dolcissima violinista, le sue esibizioni rivelano un’appassionata e determinata grinta, “mascherata” fuori dal palcoscenico dai modi eleganti e pacati che le sono propri; l’intensità della sua energia durante le esecuzioni dei brani è pari alla gentilezza e alla disponibilità lontano dai riflettori.

Ci siamo incontrate a Cremona in settembre quando ancora i lavori al Museo del Violino non erano terminati, mi piacerebbe capire se questo evento così importante per la città lombarda possa essere vissuto con curiosità anche da una violinista celebre come te.

«Per ogni violinista il nome “Cremona” è un suono magico. Già solo l’idea che i leggendari liutai abbiano camminato per le strade della città, che qui abbiano vissuto e realizzato le maggiori opere dell’arte liutaia, ti lascia senza fiato! In questa città tutto è nel segno del violino. Che adesso apra anche il Museo Internazionale del Violino è quasi un fatto naturale, logico. Ma non ci si deve dimenticare che il violino è un’“opera di artigianato” destinata ad essere suonata più che osservata. Sarebbe davvero un peccato poter solo osservare un bel violino e non poterlo “provare”. Ma un museo è un museo ed in ogni caso, alla prima occasione, tornerò a Cremona e lo visiterò».

Qual è il tuo rapporto con la città di Cremona?

«Quando ho suonato per la prima volta a Cremona, alcuni anni fa, mi sono immediatamente innamorata della città; da violinista qui mi trovo assolutamente a mio agio; quando nel centro storico ho visto i tanti negozi e le tante botteghe dei liutai che esponevano in vetrina anche molti strumenti che sino a quel momento avevo visto solo sui dipinti, ho provato una stretta al cuore; la città ha un’atmosfera unica, che esiste solo qui. Un luogo nobile con la sua storia, anche questa irripetibile».

una immagine di Maria Azova Foto di Misha Blank 2 620x992 su Maria Azova e Cremona: nel Segno del Violino

Hai mai suonato un violino cremonese?

 «Con la fiera di Mondomusica, ho potuto provare alcuni violini di alcuni liutai attuali di Cremona e sono stata molto colpita dalla bellezza e dalla qualità acustica degli strumenti. In questi violini vi è un’estetica di cui lo “spirito cremonese” è probabilmente responsabile. È sempre stato il modello per tutti i liutai. E che questa tradizione oggi venga sostenuta e curata è davvero molto importante. Per questo penso che l’apertura del Museo, la fiera di Mondomusica, i concerti e naturalmente la scuola di liuteria siano di grande promozione per l’intera regione. Viva la musica! (queste parole Maria le dice in italiano NdR) E grazie al violino!».

Quali sono i tuoi prossimi impegni? Prevedi una nuova visita in Italia?

«Dopo il concerto in Lussemburgo, il prossimo impegno sarà con la Filarmonica di Francoforte per il Concerto di Capodanno con un eccellente e magistrale programma (per esempio sono previste le Zigeunerweisen – Arie zigane e Fantasia dall’opera Carmen di Pablo de Sarasate). In primavera inizierò le registrazioni per il mio primo CD. Non ho ancora fissato un altro viaggio in Italia, ma si presenterà presto l’occasione e magari suonerò anche a Cremona».

Quali sono i tuoi interessi principali oltre la passione per la musica?

«Viaggiare è la mia passione! Camminare, esplorare nuovi luoghi, semplicemente raggiungere un qualche posto, mi diverte molto. Da musicista ho anche questo piacere, viaggiando già molto per lavoro (anche se spesso non rimane del tempo libero da dedicare alle passeggiate e alle visite). Quando si viaggia si entra in contatto con altre persone, altre culture, altre mentalità. Ogni volta che torno a casa mi sento emozionalmente molto arricchita, come se un pezzetto del mio cuore fosse rimasto nel luogo appena lasciato e avessi portato con me un pezzetto di cuore di quel luogo e dei suoi abitanti. La vita è bella».

Non è un caso che sul suo modo di suonare il violino, definito meraviglioso, si siano spese parole significative come «perfezione» e «sentimento»: al rigore e alla disciplina, Maria affianca un entusiasmo e un sorriso davvero contagiosi. Viva la musica!

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Le fotografie inserite in questo articolo, concesse da Maria Azova, sono di Misha Blank


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