Magazine Diario personale

Maria luisa spaziani

Da Silvy56
MARIA LUISA SPAZIANI
Lo vedi come l’isola si torce nei suoi venti stasera, con che furia tende a disancorarsi dalle boe profonde del terziario, come anela al volo sparso delle sue cortecce e foglie e sabbie nei vortici caldi? Venga a sentire questa sarabanda chi la sua patria cerca, chi una legge invoca del suo esistere, chi crede alle dighe, ai bastioni, alle colate ferrigne di cemento - e cieco ignora che siamo antichi pellegrini in marcia verso un santuario, verso una sorgente, verso una valle dolce per fondarvi la cittadella del tuo sogno, quella che compirà a sua volta la parabola dal nulla allo splendore, e poi ti insinua quella furia sottile, inestinguibile, di ritornare pellegrino.

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