Il mese scorso gli amici Dario Ferrari e Nina Lombardino del Teatro delle Balate hanno portato a Palermo gli spettacoli “Bestia di gioia” e “Il buio era me stesso” della poetessa Mariangela Gualtieri. Il primo è basato sull’omonima raccolta di poesie, il secondo è una riduzione dalla pièce Caino.
Per me, che non conoscevo l’autrice, è stata una scoperta folgorante. Se è vero che la poesia è l’arte di “spiccare il salto” e rivelare intuizioni profonde, questo è sicuramente il caso della Gualtieri. Attorno ai suoi versi, delicati, vivi, drammatici, si delinea la consapevolezza – infinitamente gioiosa – di appartenere a una Natura che nei suoi cicli immutabili è intelligenza, sapienza antica, amore. C’è un’etica della non-violenza, verso umano e non umano, che non posso non sentire vicina a me.
Senza ulteriori commenti vi offro dei brevi estratti invitando anche voi a conoscere l’arte e gli scritti di questa rara sensibilità.