“L’incontro tenutosi il 28 maggio tra un nutrito gruppo di giovani e il Presidente della Repubblica in occasione della presentazione del volume dell’Arel “giovani senza futuro?”, ha dichiarato Mariana Madia, ha riportato l’attenzione, grazie alla sensibilità di Giorgio Napolitano, sulla drammatica situazione lavorativa delle generazioni più giovani”. “I dati Istat recentemente diffusi, continua Madia, confermano uno stato d’emergenza: Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l'incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, e' pari al 35,2%. Emerge l’esistenza di una vera e propria questione giovanile e femminile. La condizione di Neet (Non studio e non lavoro), tende a crescere più rapidamente fra i giovani con più elevati livelli di istruzione e, soprattutto, fra i diplomati e i laureati”. “Il Presidente Napolitano, conclude Marianna Madia, ha affermato che la crisi della condizione giovanile in Italia è diretta conseguenza delle politiche restrittive adottate per far fronte alla speculazione finanziaria sui nostri titoli di Stato. La situazione europea si è avvitata in una spirale, che vede convergere recessione e austerity con un’idea di crescita sbagliata, nella quale la competizione viene realizzata attraverso l’abbassamento del costo del lavoro. Per questo occorre voltare pagina. A partire dall’Europa, dove va realizzata l’integrazione e universalizzati i diritti sociali. E con più forza in Italia. Il Partito democratico, anche con l’importante appuntamento della conferenza di Napoli sul lavoro, propone un’alternativa per le politiche di crescita, per il mercato del lavoro, per i diritti sociali fondata sulla sostenibilità, l’innovazione e l’inclusione”. “Se l'attenzione sarà posta sul documento che verrà messo in discussione nella Conferenza di Napoli, tuttavia l'appuntamento veronese, dichiara Diego De Carlo, non si esimerà dall'analizzare anche la situazione del mondo del lavoro locale attraverso due momenti importanti: l'intervento di Lorenzo Dalai, presidente della Commissione per il Lavoro della Provincia di Verona, e la tavola rotonda che vedrà confrontarsi il PD, rappresentato dal Consigliere Regionale Roberto Fasoli, e le forze sociali. L’appuntamento sarà l’occasione per ufficializzare la costituzione del Forum Provinciale per il Lavoro quale sede permanente di discussione e di elaborazione di proposte in materia di politiche per il lavoro oltre che come elemento di connessione con le forze che rappresentano il mondo del lavoro”. “Tutto il problema occupazionale, dichiara Lorenzo Dalai, si riconduce alla difficoltà che ha la classe imprenditoriale italiana nell'affrontare i mercati globalizzati e le carenze strutturali storiche determinate da azioni di governo farraginose e clientelari. Se non ci sono imprese non c'è occupazione .... quindi è urgente definire che tipo di organizzazione industriale si pensa e si vuole realizzare per i prossimi anni, quali mercati salvaguardare, quali tralasciare, dove concentrare le scarse risorse”. “Mi pare, afferma Lorenzo Dalai, che non si abbiano idee chiare, anzi si parla molto di "misure per la crescita", ma nel concreto non si individuano gli obiettivi: Vogliamo difendere la nostra agricoltura, come? Vogliamo fare innovazione e come? Abbandoniamo quel che resta dell'industria di base e ci concentriamo su nicchie di mercato? Praticamente si vorrebbe fare un po' di tutto, cosa impossibile e non in grado di rilanciare la nostra economia. Un governo di tecnici non può dare queste risposte, ci vogliono scelte politiche coraggiose e quindi è giusto che il Partito Democratico si interroghi e proponga le possibili vie di uscita, con lungimiranza e senza preconcetti ideologismi!” Nell’ultimo periodo diversi economisti hanno pubblicato dei libri molto importanti nei quali affermano che la salvezza degli Stati e, quindi, dell’Italia nel superare la crisi economica può essere perseguita con la crescita e che la sola politica dell’austerità conduce inesorabilmente alla recessione con conseguenze sociali pesanti. La conferenza di Verona si occuperà di crescita e lavoro con l’obiettivo principale di superare gli squilibri sociali che attualmente pervadono il nostro paese.
“L’incontro tenutosi il 28 maggio tra un nutrito gruppo di giovani e il Presidente della Repubblica in occasione della presentazione del volume dell’Arel “giovani senza futuro?”, ha dichiarato Mariana Madia, ha riportato l’attenzione, grazie alla sensibilità di Giorgio Napolitano, sulla drammatica situazione lavorativa delle generazioni più giovani”. “I dati Istat recentemente diffusi, continua Madia, confermano uno stato d’emergenza: Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l'incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, e' pari al 35,2%. Emerge l’esistenza di una vera e propria questione giovanile e femminile. La condizione di Neet (Non studio e non lavoro), tende a crescere più rapidamente fra i giovani con più elevati livelli di istruzione e, soprattutto, fra i diplomati e i laureati”. “Il Presidente Napolitano, conclude Marianna Madia, ha affermato che la crisi della condizione giovanile in Italia è diretta conseguenza delle politiche restrittive adottate per far fronte alla speculazione finanziaria sui nostri titoli di Stato. La situazione europea si è avvitata in una spirale, che vede convergere recessione e austerity con un’idea di crescita sbagliata, nella quale la competizione viene realizzata attraverso l’abbassamento del costo del lavoro. Per questo occorre voltare pagina. A partire dall’Europa, dove va realizzata l’integrazione e universalizzati i diritti sociali. E con più forza in Italia. Il Partito democratico, anche con l’importante appuntamento della conferenza di Napoli sul lavoro, propone un’alternativa per le politiche di crescita, per il mercato del lavoro, per i diritti sociali fondata sulla sostenibilità, l’innovazione e l’inclusione”. “Se l'attenzione sarà posta sul documento che verrà messo in discussione nella Conferenza di Napoli, tuttavia l'appuntamento veronese, dichiara Diego De Carlo, non si esimerà dall'analizzare anche la situazione del mondo del lavoro locale attraverso due momenti importanti: l'intervento di Lorenzo Dalai, presidente della Commissione per il Lavoro della Provincia di Verona, e la tavola rotonda che vedrà confrontarsi il PD, rappresentato dal Consigliere Regionale Roberto Fasoli, e le forze sociali. L’appuntamento sarà l’occasione per ufficializzare la costituzione del Forum Provinciale per il Lavoro quale sede permanente di discussione e di elaborazione di proposte in materia di politiche per il lavoro oltre che come elemento di connessione con le forze che rappresentano il mondo del lavoro”. “Tutto il problema occupazionale, dichiara Lorenzo Dalai, si riconduce alla difficoltà che ha la classe imprenditoriale italiana nell'affrontare i mercati globalizzati e le carenze strutturali storiche determinate da azioni di governo farraginose e clientelari. Se non ci sono imprese non c'è occupazione .... quindi è urgente definire che tipo di organizzazione industriale si pensa e si vuole realizzare per i prossimi anni, quali mercati salvaguardare, quali tralasciare, dove concentrare le scarse risorse”. “Mi pare, afferma Lorenzo Dalai, che non si abbiano idee chiare, anzi si parla molto di "misure per la crescita", ma nel concreto non si individuano gli obiettivi: Vogliamo difendere la nostra agricoltura, come? Vogliamo fare innovazione e come? Abbandoniamo quel che resta dell'industria di base e ci concentriamo su nicchie di mercato? Praticamente si vorrebbe fare un po' di tutto, cosa impossibile e non in grado di rilanciare la nostra economia. Un governo di tecnici non può dare queste risposte, ci vogliono scelte politiche coraggiose e quindi è giusto che il Partito Democratico si interroghi e proponga le possibili vie di uscita, con lungimiranza e senza preconcetti ideologismi!” Nell’ultimo periodo diversi economisti hanno pubblicato dei libri molto importanti nei quali affermano che la salvezza degli Stati e, quindi, dell’Italia nel superare la crisi economica può essere perseguita con la crescita e che la sola politica dell’austerità conduce inesorabilmente alla recessione con conseguenze sociali pesanti. La conferenza di Verona si occuperà di crescita e lavoro con l’obiettivo principale di superare gli squilibri sociali che attualmente pervadono il nostro paese.
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