“L'ex ministro Brunetta, afferma Diego Zardini parlamentare del PD, sbaglia ripetutamente obiettivo attaccando il Ministro Marianna Madia. Dovrebbe fare mea culpa, dato che la legge che porta il suo nome non ha avuto risultati brillanti di cambiamento delle PA e non ha previsto l’introduzione obbligatoria degli strumenti manageriali negli enti territoriali senza i quali i cittadini non sono messi nelle condizioni di partecipare nella gestione dei servizi locali. Infatti i suoi obiettivi erano di pura propaganda attaccando i lavoratori, insultandoli e qualificandoli come fannulloni. Serve invece puntare alla trasparenza ed alla misurazione e valutazione delle prestazioni, al performance management, per avere maggior efficienza a costi decrescenti. Inoltre, occorre guardare con attenzione la classe dirigente delle PA dalla quale dipende l’attuazione dei modelli organizzativi indispensabili per attuare il miglioramento continuo della qualità dei servizi”.
In una intervista a cura di Paolo Conti, pubblicata sul Corriere della Sera nel 2009, Giuseppe De Rita, sociologo e responsabile del Censis, all’invito dell’allora Presidente del Consiglio “a lavorare di più” risponde che “siamo uno dei popoli che lavorano di più sulla faccia della Terra. L’attributo di fannulloni, stando a Brunetta, evoca l’universo del pubblico impiego. E anche qui il problema non è dei dipendenti, spesso materialmente costretti a rimanere negli uffici senza far nulla, proprio perché privi di mansioni. Il difetto è semmai di chi comanda e non sa coordinare i sottoposti”.
Per aumentare la produttività nelle PA occorre un management pubblico che:
- si assuma la piena responsabilità degli obiettivi programmati e dei risultati conseguiti, i quali vanno definiti in modo corretto, utile e prioritario. Tale metodo può essere realizzato introducendo nelle PA il sistema di misurazione e valutazione della performance e gli indicatori di qualità e quantità dei servizi. Tali strumenti devono essere trasparenti e comprensibili;
- renda trasparente i piani ed i rendiconti affinché i cittadini possano comprendere, valutare ed intervenire nel processo di gestione dei servizi;
- sappia utilizzare le risorse aziendali: modelli organizzativi competitivi, nuove tecnologie della comunicazione ed informazione, conoscenza e competenze del capitale umano.
Affermare che occorre lavorare di più è una falsa rappresentazione della realtà organizzativa perché si può lavorare tanto e non produrre servizi efficienti ed efficaci per i cittadini. Il problema è fare bene le cose giuste solo così può essere avviato la politica del miglioramento continuo.
Bisogna ricordare che la PA italiana rappresenta il più grande ostacolo per attrarre gli investimenti esteri, cosa di cui l’Italia ha tanto bisogno in questo momento di crisi.
Per i motivi esposti confido in Matteo Renzi per un cambiamento radicale della macchina statale ed a Marianna Madia auguro un buon lavoro nella PA, considerate le sue capacità e la sua giovane età.