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Marienberg: il monastero della Val Venosta

Creato il 16 giugno 2015 da Giovy

visitare Monte Maria in Val Venosta

Marienberg - © 2015 Giovy


Marienberg
, o Monte Maria, è un monastero benedettino che si trova appena sopra Burgusio, in Val Venosta. Fondato nel XII Secolo, è stato rimaneggiato in più fasi fino ad ottenere l'aspetto odierno. Il bianco delle sue mura e l'altezza in cui si trova (1'335 metri s.l.m.) lo rendono ben visibile da tutta la parte alta della valle e fanno di Marienberg il monastero benedettino più alto d'Europa.
Perché visitarlo? Ve lo spiego oggi!
Come vi ho già più volte accennato, la Val Venosta è una zona di grande e profonda storia.
Abitata fin da tempi antichissimi, nel Medioevo, divenne un luogo di passaggio per i pellegrini che valicavano le Alpi. Da queste parti, come nella vicinissima Val Müstair, si trovano testimonianze di arte religiosa romanica... forse la più alta concentrazione di tutto l'arco alpino.
Ecco una caratteristica che amo alla follia della Val Venosta: qui natura, montagna, cultura e storia si incontrano fondendosi, regalandoci un'esperienza di viaggio e di scoperta che raramente in altri luoghi si possono trovare.
Non è caso che il monastero di Marienberg venne fondato qui.
Questo luogo religioso ne passò di ogni, tra attacchi militari, peste nera e incendi ma la comunità di monaci, seppur ridotta, è arrivata attiva e coesa fino ai giorni nostri.
Marienberg era anche un luogo di studi dove si formarono personaggi molto importanti per la società alto-atesina di allora. Stiamo parlando di un periodo (anche non troppo distante nel tempo) in cui i vescovi-principi facevano il bello e il cattivo tempo da queste parti e il ruolo della Chiesa era sì religioso ma soprattutto politico.
Quasi in una sorta di sfida architettonica di altri tempi, il monastero di Montemaria sovrasta il castello di Burgusio che, a sua volta, sovrasta il borgo fatto di case contadine e stalle che, ancora oggi, danno riparo alle mucche.
Si tratta di una disposizione reale ma, a suo modo, anche rappresentativa di ciò che era la società del tempo.
Monte Maria, come viene chiamato in italiano, si trova al principio di quel sentiero che porta, tappa dopo tappa, in Bassa Engadina, fino al monastero di Sankt Johann in Val Müstair.
Si tratta della Stundenweg, un percorso fatto di azione e contemplazione.

Sentiero delle ore Val Venosta

Da Marienberg parte la Stundenweg - © 2015 Giovy


Piccola nota d'informazione su Marienberg: pur trovandosi in territorio italiano, il monastero appartiene ai benedettini svizzeri.
Come si arriva a Marienberg?
E' facilissimo: vi basterà arrivare a Burgusio, seguendo la statale della Val Venosta.
Una volta lì, le scelte sono tre: o fate un paio di tornanti e parcheggiate di fronte il monastero.
O lasciate l'auto a Burgusio (pochissimo parcheggio!!) e salite a piedi (ci si mette una mezz'ora circa e il dislivello si fa un po' sentire ma è affrontabile).
La terza scelta, a mio avviso, è la migliore.
Arrivate in Val Venosta con i mezzi pubblici e usate la Vinschgau Card, valevole sia sul treno che sale in valle da Merano che sui bus di tutta la valle.
L'autobus vi lascerà a Burgusio, da lì occorre proseguire a piedi.
Cosa c'è da vedere a Marienberg?
Il chiostro è senz'altro interessante, così come la chiesa del monastero che ora si mostra con il suo volto del XVI Secolo ma che lascia intravvedere le tracce del passato.
All'interno del monastero si trova un museo che racconta la vita monastica in questa zona delle alpi e che ho trovato davvero interessante.
Il piccolo cimitero, a poca distanza dal monastero e riservato ai monaci, è un qualcosa di speciale: silente, rispettoso e sereno allo stesso tempo.
Le visite a Marienberg si svolgono tutto l'anno tranne che d'inverno.
Nel monastero non c'è riscaldamento (almeno così dicono) e il monastero resta accessibile solo a chi vi abita già.
Il biglietto d'ingresso a Marienberg al museo costa 5€ ma, se avete la Vinschgau Card, potete usufruire del 20% di sconto.
Che sia di primavera, estate o autunno, io vi consiglio caldamente una visita a Marienberg perché aiuta a capire meglio un luogo già così bello e pieno di storie come la Val Venosta.

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