Sta per iniziare il conto alla rovescia per il MADEINMEDI 2011, e noi qualcuno degli stilisti le cui creazioni sfileranno sulla passerella del Centro fieristico e culturale “Le Ciminiere” di Catania ve lo abbiamo già presentato: vi ricordate la yemenita Aber Gazzi e il marchio coreano Hein Juel?
Continuiamo, ma invece ci andare sull’esotico ci fermiamo in Sicilia, a Messina, la città dov’è nata trentaquattro anni fa Marilena Raffa, la fashion designer che vi presentiamo con l’intervista di oggi. «Nel ’98 sono stata una delle primissime corsiste dell’Accademia Euromediterranea e, contestualmente, ero una matricola della Facoltà di Giurisprudenza di Messina», ci racconta. Un percorso formativo originale, il suo, che l’ha portata a diventare anche giornalista, oltre che avvocato praticante e stilista di talento.
Ma fare tante cose, non significa essere appassionati a tutte, e lei questo lo sa bene: «A breve aprirò il mio primo atelier e, piano piano, sto realizzando quanto sia importante, ai limiti del vitale, riconoscere e assecondare le proprie inclinazioni. Nel non farlo, il rischio è quello di perdere la propria identità». E poi, è lei stessa la prima a ricordarlo, dicono che chi fa tante cose non riesce a eccellere in nessuna: «Va bene la mediocrità in tutto il resto, ma come stilista spero proprio di fare bene il mio lavoro».
“Appercezione e sentimento” è il titolo della collezione che sarà tra le protagoniste del defilé SOOD, dell’11 giugno.
Marilena, “Appercezione e sentimento” è un tema piuttosto originale per una sfilata. Ce lo spieghi meglio?
«Senza scomodare autorevoli studi filosofici, “appercezione” significa vedere una nuova situazione alla luce di quelle passate, e ha a che fare con la psicologia. Tagli lineari e colori neutri che si arricchiscono di particolari multisensoriali che svelano una passione smisurata per l’artigianalità: è così che entra in scena il sentimento.»
E perché hai deciso di portarla al MADEINMEDI 2011?
«È una scelta fatta con il cuore, prima di tutto, perché ricomincio da dove sono partita. Ho partecipato a numerose sfilate, tra le quali l’Alta Moda e Roma e le prefinali nazionali di Miss Italia a San Benedetto del Tronto, ma a settembre del 2004 ho fatto la mia ultima sfilata. Nel frattempo mi sono laureata in Giurisprudenza, ma non mi sento avvocato. Così, eccomi qua: la professionalità e l’impegno dedicati al MADEINMEDI lo rendono a pieno titolo la settimana della moda del Mediterraneo e, di conseguenza, un’irrinunciabile vetrina per tornare in carreggiata.»
Credi che i talenti che, come te, vivono nel meridione abbiano più difficoltà rispetto agli altri a emergere? E se sì, perché?
«Beh, assolutamente sì, incontrano più difficoltà. Innanzitutto perché già individuare dei corsi di formazione validi è un problema: io sono stata fortunata a trovare l’Accademia. Per non parlare del fatto che le possibilità di assunzione da parte di aziende o case di moda locali è quasi un’utopia. Poi, magari, se davvero c’è talento, umiltà, costanza e spirito di sacrificio si riesce a inseguire un sogno, ed è uguale come al Nord.»
Hai detto che sei anche una giornalista. Scrivi di moda?
«Sì. Nel 2004, quando ho abbandonato le passerelle per concentrare le mie energie sugli studi di giurisprudenza, avevo bisogno di qualcosa che mi tenesse legata al mondo della moda e che nutrisse l’interesse per l’haute couture. Così ho cominciato a scriverne per un settimanale locale, e ho ampliato i miei argomenti al benessere, alla salute e alla bellezza.»
Finalmente, però, il tuo talento di stilista troverà sfogo pienamente, giusto?
«Sì, ho realizzato il sogno di avere un atelier tutto mio, al centro della mia città. Inaugurerò questa mia attività tra qualche giorno e, ovviamente, spero che sia il punto di inizio per una nuova vita. Voglio gustarmi fino in fondo questo momento magico, e aspettare un po’ per tentare di realizzare gli altri sogni che tengo chiusi in un cassetto.»
Come ti senti in vista di questo passo?
«Mi sento un’incosciente, a tratti, ma anche parecchio coraggiosa. E, più di tutto, mi sento tanto felice.»