Wilma, Nunzia e Mafalda, le tre SULTANE del titolo, sono tre pensionate “tipo” di Bologna, con le loro storie e vicende personali alle spalle. C’è Bologna e la società contemporanea in questo spaccato sociale che la brava Marilù Oliva offre ai propri lettori dopo i successi incontrati con le indagini della Guerrera. Un tessuto urbano sgretolato e sfilacciato, in cui i valori della civile convivenza sono ormai tramontanti, per lasciar spazio ad un inquietante presente, che poi è quello che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Con ironia e penna tagliente, Marilù Oliva centra nuovamente il bersaglio!
Marilù Oliva, Le sultane, Elliot
Tre donne regnano sovrane sul palazzo popolare di via Damasco, a Bologna. Sono soprannominate le Sultane e hanno dai settant’anni in su. C’è Wilma, piccola e astuta mercante in grado di vendere l’acqua santa al diavolo, che nomina incessantemente il suo morto. C’è Mafalda, la donna più tirchia sulla faccia della Terra. E infine Nunzia, bigotta fuori e golosa dentro, incapace di contenersi. Le loro imperfezioni sono state marchiate a fuoco da una vita poco gentile: Wilma non sa fare i conti col suo lutto e litiga in continuazione con la figlia Melania, una disgraziata adescata da una setta satanica, che bussa alla porta solo quando necessita di un piatto caldo; Mafalda è costretta ad accudire il marito malato di Alzheimer; Nunzia, in delirio tra i suoi crocifissi, trova sempre il tempo per estorcere pettegolezzi e per concedersi i peccati che riesce ad arraffare. I loro desideri sono palliativi al grande sconforto dell’indifferenza che suscitano. Sono ignorate da un mondo a misura di giovinezza, un mondo incarnato dalla frastornante vicina del secondo piano, Carmela, cui Wilma prova a chiedere maggiore educazione e rispetto delle regole. Ma niente, quella continua a riderle in faccia. Le vecchie sono abituate a non ricevere considerazione, ragion per cui, quando improvvisamente l’esistenza le costringe a una svolta forzata, osano quello che non hanno mai osato fare e rompono tutti i tabù…