Magazine Cultura
Buongiorno Booklovers!
Come va? A me bene. Premetto che il libro di cui vi andrò a parlare fra poco l'ho terminato già da qualche settimana ma, essendo rimasta molto perplessa per i contenuti degli eventi narrati, ho aspettato un po' prima di scrivere la recensione. Sottinteso che non si discute lo stile narrativo dell'autrice ma semplicemente la storia che reputo scialba. Per dirvela tutta, sicuramente ho letto di meglio!
Il romanzo in questione è Marina Bellezza, opera seconda di Silvia Avallone, edito da Rizzoli. Dopo il promettente esordio con Acciaio, Silvia si è cimentata con un romanzo ambientato nella sua provincia di origine, Biella.
Il libro:
Autore: SILVIA AVALLONE
Titolo: MARINA BELLEZZA
Editore: RIZZOLI
Pagine: 528
Prezzo: 18,50 EURO (ebook € 9,90)
ISBN: 17069755
Marina ha vent’anni e una bellezza assoluta. È cresciuta inseguendo l’affetto di suo padre, perduto sulla strada dei casinò e delle belle donne, e di una madre troppo fragile. Per questo dalla vita pretende un risarcimento, che significa lasciare la Valle Cervo, andare in città e prendersi la fama, il denaro, avere il mondo ai suoi piedi. Un sogno da raggiungere subito e con ostinazione. La stessa di Andrea, che lavora part time in una biblioteca e vive all’ombra del fratello emigrato in America, ma ha un progetto folle e coraggioso in cui nessuno vuole credere, neppure suo padre, il granitico ex sindaco di Biella. Per lui la sfida è tornare dove ha cominciato il nonno tanti anni prima, risalire la montagna, ripartire dalle origini. Marina e Andrea si attraggono e respingono come magneti, bruciano di un amore che vuole essere per sempre. Marina ha la voce di una dea, canta e balla nei centri commerciali trasformandoli in discoteche, si muove davanti alle telecamere con destrezza animale. Andrea sceglie invece di lavorare con le mani, di vivere secondo i ritmi antichi delle stagioni. Loro due, insieme, sono la scintilla. Se con Acciaio Silvia Avallone aveva anticipato la fine di un benessere che credevamo inesauribile, con questo romanzo ci dice che il destino non è già segnato e la vera rivoluzione sta nel rimanere, nel riappropriarci della nostra terra pezzo per pezzo, senza mai arretrare, perché anche se scalzi, furiosi e affamati, è certo che ce la faremo. Le regole del gioco sono cambiate quando i padri hanno divorato il futuro dei figli. Da oggi siamo tutti figli. Siamo tutti luci al neon e campi da arare. Siamo tutti Marina Bellezza.
L'autrice:
SILVIA AVALLONE è nata a Biella nel 1984 e vive a Bologna. Con Acciaio (Rizzoli 2010), tradotto in 22 lingue e diventato un film, ha vinto numerosi premi, tra i quali il Campiello Opera Prima, ed è stata finalista al premio Strega.
La recensione:
Ogni volta che leggo e poi devo recensire un libro che non mi è piaciuto è una sofferenza. Non mi piace lasciare i libri a metà ma vi assicuro che sono stata più volte sul farlo, l'ho portato al termine solo perchè era il libro scelto dal gruppo di lettura che seguo su Anobii. Trama banale, personaggi odiosi, soprattutto la tanto decantata Marina: per me ha tutte le qualità per diventare una velina-letterina-ballerina-concorrente di reality. L'unica dote che ha è che sa cantare e la sua voce diventa lo strumento per evadere dal suo paesino. Di contro c'è Andrea, il fidanzato con cui ingaggia un tira-e-molla che va avanti per tutto il romanzo: figlio dell'ex sindaco del paese, laureando in veterinaria, per ribellarsi nei confronti della famiglia si accontenta di un posto di lavoro come bibliotecario part time. Mentre Marina sogna di vincere X Factor Andrea sogna di seguire le orme del nonno, margiaro di professione. La ribellione maggiore che mettono in atto? Quella di rimanere e portare avanti un progetto di vita! Questo è il messaggio del libro.La cosa che mi ha maggiormente infastidito? La descrizione dell'investimento di un cervo. Davvero cruda come descrizione.Lo stile della Avallone è molto semplice. Credo ci sia stata troppa aspettativa nei confronti di Marina Bellezza, immagino anche da parte della casa editrice. Se poi posso fare un piccolo appunto, ma non pensate che sia un po' troppo spendere 18 Euro per un libro? Se le case editrici abbassassero un po' i prezzi credo che ci sarebbero vendite maggiori, per non parlare di diffusione di cultura!
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