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Marina Bellezza: il Deludente Racconto dei Sogni di Gloria di una Ragazza di Provincia

Creato il 19 gennaio 2016 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Marina Bellezza: il Deludente Racconto dei Sogni di Gloria di una Ragazza di Provincia

Uscito dopo il grande successo di , Marina Bellezza (Rizzoli, 2013) è il secondo romanzo della scrittrice Silvia Avallone. Marina Bellezza è il nome della protagonista del libro, una ventenne che, cresciuta in provincia di Biella (la stessa in cui è nata l'autrice) e dotata di una voce non comune e di un fisico capace di far girare la testa agli uomini, ha però non pochi problemi. La giovane è, infatti, il risultato di una famiglia disastrata: un padre assente e dedito al gioco d'azzardo ed una madre alcolista e fragile, incapace di occuparsi della figlia.

Marina ha un solo obiettivo: lasciare la Valle del Cervo, resa deserta dalla crisi, e diventare una star della canzone. Forte e indomabile, è disposta a tutto pur di raggiungere la notorietà. Nella sua esistenza, tuttavia, c'è Andrea, il ragazzo che ha amato da adolescente. Andrea è un giovane tormentato con sogni opposti ai suoi. È il figlio dell'ex sindaco di Biella che, da anni in rotta con la famiglia, vive in modo modesto e si arrangia facendo il bibliotecario part-time. Nonostante la ferma opposizione del padre, lui vuole ritornare alle sue radici ed ha un sogno che tutti, in paese, considerano impossibile: rilevare la vecchia cascina del nonno e fare il pastore allevando le mucche, producendo formaggi e trascorrendo i suoi giorni isolato in montagna.

Marina e Andrea si attraggono e respingono, bruciano di un amore che vorrebbe essere per sempre, ma tra loro sono scintille. La giovane ama la propria terra perché ama Andrea, ciò nonostante sente il territorio biellese come un ostacolo al raggiungimento del successo e, per questo, vuole trasferirsi in una grande città come Roma o Milano. Desidera ad ogni costo diventare famosa per riscattarsi e dimenticare il suo passato burrascoso.

All'inizio, per farsi notare, Marina canta e balla nei centri commerciali; poi, partecipa ad un talent show trasmesso da una rete locale e lo vince. Un giorno, finalmente, viene scoperta da un cacciatore di talenti, lascia Andrea che, nel frattempo, l'aveva chiesta in sposa e si trasferisce a Milano. Qui, grazie all'aiuto di Donatello, il suo manager, registra il primo singolo; egli le organizza serate in discoteca, ospitate presso le TV locali e persino un'apparizione su MTV. La carriera di Marina decolla anche a livello nazionale. Il suo brano passa in radio e riceve le prime recensioni. Viene chiamata da MTV per una seconda ospitata in cui conquista il pubblico giovanile. Raggiunge il successo ma capisce che non è ciò che vuole. Decide pertanto di lasciare tutto ed abbandona anche l'agente, di cui è diventata amante. Ritorna da Andrea perché si rende conto di essere legata solo a lui.

I due si sposano, ma Andrea sa che non durerà perché Marina non è fatta per la vita di montagna; infatti, l'idillio dura solo un paio di mesi perché lei intende tornare a Milano; così contatta Donatello, decisa a ritrasferirsi nella città meneghina. Il giorno del suo compleanno Marina cambia ancora idea, non sa se restare a vivere con Andrea o andare via. A questo punto la Avallone non dice al lettore cosa accadrà successivamente, egli può solo intuire come termina il romanzo.

Analizzando il testo si nota che l'esile trama è sviluppata sui capricci di Marina: egoista, cattiva, viziata ed irresponsabile, incapace perfino di badare a se stessa (i problemi dei genitori non giustificano il suo comportamento), arrivista e arrampicatrice sociale, fa sesso con il manager pur di apparire in televisione e poi, senza motivi reali, all'improvviso abbandona tutto.

Andrea è un personaggio che, purtroppo, angoscia dalla prima all'ultima pagina. Odiato e maltrattato (a suo dire) dai genitori, è un ragazzo negativo e problematico. Ama Marina alla follia, anche se, a ben vedere, la sua è solo attrazione fisica, perché lei "è bella da morire". Del resto più di una volta, nel corso della storia, la definisce ignorante e superficiale. Inoltre, anche lui si comporta da egoista, mai sfiorato dall'idea di rinunciare al suo sogno bucolico.

Sia la caparbietà di lei per far emergere ad ogni costo il suo talento, sia il progetto di lui di riavviare la produzione di formaggio del nonno vengono considerati dall'autrice rappresentativi di quei giovani italiani che non si arrendono alla crisi ma reagiscono di fronte alle avversità in modo positivo.

In Marina Bellezza la Avallone, a differenza che in Acciaio, non brilla per originalità: l'inizio del libro è lento e per nulla coinvolgente, chi legge non riesce a provare empatia per i protagonisti del romanzo, la trama è inconsistente e anche la descrizione dei paesaggi appare ridondante. Tutto ruota attorno al personaggio di Marina, che viene idealizzato dalla scrittrice; gli altri fanno semplicemente da sfondo, si comportano come burattini risultando poco credibili e, a mio avviso, non riuscendo ad essere realmente rappresentativi dei giovani d'oggi. Manca un intreccio interessante, la trama è banalmente semplice e dilatata per molte, troppe pagine (ben cinquecentonove!) con i due giovani che, senza logica, prima si amano e poi si odiano, si rincorrono e respingono, rendendo la lettura pesante e monotona.

In conclusione, un romanzo povero di eventi, inspiegabilmente lungo e prolisso, in cui non c'è particolare inventiva e la narrazione risulta mediocre, insignificante e scialba. Anche il lessico usato non è il massimo in quanto attinge dalla cultura televisiva italiana: ad esempio, si descrive Marina come "una sorta di Grace Kelly con la malizia di Belén Rodríguez". Insomma, non è certo il vocabolario usato sul piccolo schermo quello più adatto all'analisi interiore. Girata l'ultima pagina, il lettore resta sicuramente deluso: da Silvia Avallone ci si aspettava qualcosa di meglio!


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