Franco Marini, il “lupo marsicano” ha fatto una figuraccia.
Bersani ha fatto però la figura peggiore.
Conteggio finale ufficioso: Marini 522 – Rodotà 241 – Altri 123 – Bianche 103 – Nulle 10 Quirinale
Bersani aveva detto di lavorare per un governo di cambiamento.
E’ ovvio che questa scelta passa per la scelta del capo dello stato.
O ti accordi con il PDL e o fai tua la proposta di Rodotà.
Che è stato pure il primo segretario del PDS dopo essere stato eletto come indipendente nelle liste del PCI.
Una scelta naturale.
Invece no Bersani sceglie Marini, sigla l’accordo con Bersani e ciao al cambiamento.
La solita mancanza di coraggio a cui si aggiunge una incorreggibile tendenza agli “accordicchi” di palazzo.
Mancanza di coraggio fatta passare per grande sapienza strategica.
Tutte cose che vanno spazzate via a tutti i livelli.
Marini ha perso.
Ma ha perso molto di più Bersani.
Non pensi l’ormai ex leader e per poco segretario del PD di poter voltare pagina senza conseguenze.
Il PD deve continuare nell’opera di cambiamento con chi non ha votato per Marini dichiarandolo.
Renzi e Civati in testa.
Anche Vendola ha mostrato molto coraggio, il coraggio delle idee.
Si la strada è questa senza indugio.
Rodotà ha conquistato conquistato 241 voti che sono tanti, convergiamo su di lui.
Oppure resta sempre Prodi.