
Ignazio Marino non è più il Sindaco di Roma. 26 consiglieri comunali, 19 PD ed altri dell’opposizione e della Lista Marino, si sono dimessi per poter far decadere il primo cittadino dopo che lui aveva ritirato le dimissioni presentate il 12 ottobre scorso.
Aiutatemi a fare un sunto. Il PD romano è stato abbattuto dalle inchieste giudiziarie di Mafia Capitale. È stato nominato un commissario, Orfini, che ha chiesto le dimissioni di uno dei pochi esponenti del Pd a Roma lontano dal malaffare. Ovvero Marino. Poi c’è il sindaco che ha fatto di tutto per mettersi in questa situazione. La mancanza di un progetto chiaro per la città, parziale incapacità di agire, errori numerosi, l’ultimo quello sugli scontrini che da operazione trasparenza si è rivelato un boomerang tale da travolgerlo. In tutto questo la mia Roma annaspa, si fa sempre più brutta, caotica, difficile da vivere e resiste solo grazie a tanti bravi amministratori presenti nei municipi.
Sia chiaro. Io non rivoterò Ignazio Marino. Al netto della onestà, del coraggio di schierarsi contro le caste e della guerra interna che gli è stata mossa, non è stato un buon Sindaco. E non c’entrano nulla gli scontrini, la Panda o altre minchiate. Sono le sue decisioni politiche ad inchiodarlo. Aver aumentato il prezzo dei parcometri, quello dei permessi ztl, le decisioni sugli asili nido, le accettate alle linee bus di periferia, alcune nomine sbagliate. Si può essere onesti e si può pensare al bilancio ma si deve avere anche un progetto chiaro o almeno essere chiari con i cittadini.
Non so chi sarà il candidato della Sinistra ma se riproporranno lui non avranno il mio voto. Grazie al cielo sembra che Possibile, il movimento di Civati, stia lanciando la candidatura di Tocci. Non ha alcuna speranza, è solo una testimonianza ma almeno non è invotabile come Marino.
