All’indomani delle dimissioni da sindaco di Roma Ignazio Marino è arrivato in Campidoglio. Il leader leghista annuncia la potenziale “scesa in campo” del Carroccio nella Capitale e apprezzerebbe la candidatura della Meloni che, su Facebook, afferma: “Il Pd dimostri di non essere disposto davvero a prolungare strumentalmente l’agonia di questa amministrazione”.
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La mattinata di Marino in Campidoglio. Alle 10 in punto, giacca chiara e cravatta a strisce blu e rosse, Ignazio Marino, che ieri sera si è dimesso da sindaco di Roma, è uscito dalla sua abitazione. Ai cronisti che gli facevano domande ha risposto, entrando in macchina, “buon lavoro”. Poi è arrivato in Campidoglio entrando da una porta secondaria, la cosiddetta “Porta delle Lance” eludendo così i numerosi giornalisti e fotografi che attendevano il suo arrivo. ”Sto molto bene, vado a celebrare un matrimonio”, ha detto Marino arrivato in Campidoglio per celebrare un matrimonio nella sala rossa. Ignazio Marino ha resistito finché ha potuto, poi ieri sera alle sette e mezzo si è dimesso da sindaco di Roma. Asserragliato in un Campidoglio non più casa di vetro ma bunker dove consumare l’ultimo atto. Assediato da quel partito che neanche tre anni fa lo aveva portato trionfante a Palazzo Senatorio. Il fuoco, anzi, il bombardamento amico è stato letale per un Marino già fiaccato dal “casus scontrini”. Alle sette e mezzo della sera Ignazio Marino non è più un sindaco.
Salvini: “La Lega Nord correrà a Roma”. Il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo ad Agorà su Rai3, ha spiegato che “la Lega correrà per la prima volta a sindaco di Roma. Marino ormai era una macchietta. Il problema non è solo Roma, ma anche Milano, Bologna, Napoli. Il problema sono il Pd e i suoi amministratori locali. Io con Marchini non ho mai parlato. La Meloni mi piacerebbe se si candidasse, ma non esiste una sola candidatura”.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è intanto intervenuta con un post su Facebook. “Ho letto la lettera di Marino che contiene la ‘minaccia’ ai romani del ritiro, entro 20 giorni, delle sue dimissioni – ha scritto Meloni – Una vergogna infinita. Il Pd dimostri di non essere disposto davvero a prolungare strumentalmente l’agonia di questa amministrazione firmando insieme ai nostri consiglieri le dimissioni immediate. Solo questo atto eviterà al marziano di continuare a restare sindaco”.
Per approfondire:
- Roma, la lettera di dimissioni di Marino rivolta ai cittadini della capitale
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