Mario Balotelli sarà un grande campione quando terrà a freno l’istinto radicato

Creato il 19 giugno 2012 da Pierumberto @Pierumberto

Balotelli ha i suoi genî: da grande atleta, da grande coscienza e dalla bontà inesauribile. Ha i suoi genî… atavici. L’atavismo (dal latino atavus, che significa antenato) contrassegna una tendenza al ritorno alle caratteristiche presenti nell’antenato evolutivo di un individuo. L’atavismo, cioè, indica la ricomparsa, in un individuo, di un tratto che era scomparso molte generazioni prima. L’insieme dei caratteri atavici possono essere considerati come prove della storia evolutiva di un organismo che l’evoluzione ha poi cancellato o, in alcuni casi, riutilizzato.
Il patrimonio genetico, infatti, è un archivio non solo di ciò che si è, ma di tutto ciò che si è stato: i caratteri fenotipici presenti nell’antenato possono rimanere conservati nel DNA anche se i relativi geni non vengono espressi negli organismi che li possiedono.
Dopo aver segnato il gol della tranquillità contro l’Irlanda, Mario Balotelli ha cercato di sfogarsi insultando il pubblico irlandese che lo aveva fischiato quando è entrato in campo. Leonardo Bonucci gli ha fisicamente tappato la bocca per evitare che intorno al suo compagno di squadra venisse montato l’ennesimo caso. Qualcuno ha ipotizzato che Balotelli fosse anche arrabbiato con Cesare Prandelli per l’esclusione dalla formazione titolare, ma lo stesso Bonucci nel post partita ha fatto capire che lo sfogo non era rivolto al Ct bensì ai soliti imbecilli che popolano gli stadi di tutto il mondo e che si nascondono in mezzo ad una folla per manifestare la propria xenofobia:
«Stava urlando qualcosa in inglese, non l’ho nemmeno capito. Gli ho messo mano davanti alla bocca perché ci eravamo parlati prima della partita e lo avevo caricato. Lui oggi ha giocato una grande partita e segnato un gran gol».
In questo caso però forse non si tratta ’soltanto’ di razzismo, ma anche di pizzico (qualcosa in più in realtà) di antipatia. Mario Balotelli non è certamente entrato nel cuore del pubblico britannico a causa dei suoi continui ‘colpi di testa’ fuori e dentro il campo. E’ un personaggio che solletica molto la curiosità, spesso morbosa, degli appassionati calcistici (e non solo) d’oltre manica, ma i litigi, le botte, gli atteggiamenti presuntuosi non sono certamente passati inosservati neanche agli Irlandesi che guardano alla Premier League inglese come al campionato di riferimento.


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