Elezioni 2013 – Mario Monti, ospite di Uno Mattina, attacca Beppe Grillo e parla di Grecia, ma.. c’è un ma… guardate bene i video.
Monti_Grecia_Grillo [see the SlideDeck]Siamo in campagna elettorale, si sa, e in questo frangente è sempre tutto e il contrario di tutto. Anche il Prof. Mario Monti (o meglio, il Premier) cade nel vortice del politichese, nel vortice di “tutto e il contrario di tutto”. Ma andiamo per gradi e vediamo perché:
1° Ottobre 2011 – Mario Monti sull’Euro e sulla Grecia, intervento l’Infedele (Gad Lerner):
Oggi, secondo me, stiamo assistendo, non è un paradosso, al grande successo dell’Euro, e qual è la massima espressione di questo successo? La Grecia! Perché l’Euro sì è stato creato sì per avere una moneta unica, ma sopratutto per convincere la Germania, che ha fatto il grande sacrificio di rinunciare al Marco per avere una moneta comune europea, che attraverso i vincoli che nascevano con l’Euro, la cultura della stabilità si sarebbe diffuso un po’ per volta ovunque. Quale caso di scuola si sarebbe mai potuto immaginare, quale caso limite, di una Grecia che costretta a dare abbastanza peso alla cultura della stabilità, sta trasformando se stessa.
Ma come sta facendo la Grecia a trasformare se stessa? Lo stesso Mario Monti ci dice, a un anno e mezzo dall’inizio di questa “trasformazione” che reputava “il più grande successo dell’Euro”, qual è l’attuale situazione in Grecia, ai giorni nostri.
12° Febbraio 2013 – Mario Monti su Grillo e Grecia, intervento Uno Mattina
Caro Grillo, non so se bisogna darti del tu, o del Lei o del Voi, né se esista Grillo, io non l’ho mai visto ma sicuramente esiste e riempe le piazze. Non diciamo delle sciocchezze che portano la gente ad avere ancora più confusione in testa. Io farei gli ordini dell’Europa. Bene. Noi siamo riusciti, io sono riuscito, il mio Governo è riuscito, la grande tenacia degli italiani è riuscita, a far sì che siamo usciti da quel disastro finanziario di quindici mesi fa dicendo no all’Europa che voleva darci dei prestiti, per salvarci. Se l’avessimo fatto saremmo oggi come la Grecia. Grillo per una volta vada in una piazza greca, anziché nelle piazze italiane. Vedrà la disperazione, la protesta, e vedrà anche piazze greche piene di neofascisti. Se lui si sente di prendersi la responsabilità, con le sue urla, di trasformare l’Italia nella Grecia, faccia pure. Io non voglio avere niente a che fare, anzi, farò di tutto per combattere questo populismo simpatico, spiritoso, assolutamente devastante per l’Italia.
Tutto e il contrario di tutto. Come campagna elettorale esige. Ma che dire, almeno i tempi delle contraddizioni sono più dilatati, rispetto a quelli del suo ex alleato, ora acerrimo nemico, sua cavalleria Silvio Berlusconi.