Nel gennaio del 1947, l’allora presidente del consiglio Alcide De Gasperi, prese l’aereo e volò in America. Le condizioni dell’Italia nel primo dopoguerra sono note a chi ha avuto voglia di studiarsi un po’ di storia patria: guerra persa, città e industrie distrutte, vie di comunicazione inesistenti, tessuto sociale dilaniato, scuole e ospedali da ricostruire insomma, un paese da reinventare o da costruire di nuovo, di sana pianta. De Gasperi riuscì in una impresa impossibile spingendo gli americani a finanziare la ricostruzione della nazione che prese il nome di Piano Marshall (Erp). Le condizioni poste dagli USA furono chiare da subito, tanto che i comunisti vennero cacciati dal governo e l’Italia abbraccio in toto il Patto Atlantico. Dopo 65 anni un altro presidente del consiglio prende l’aereo e vola a Washington per incontrare Barak Obama, poi a New York per una gita a Wall Strett e un’assemblea all’Onu. Le condizioni dell’Italia di oggi sono suppergiù quelle di 65 anni fa, la differenza è che non siamo freschi di guerra ma reduci da un altro evento altrettanto disastroso, il governo ventennale di Silvio Berlusconi. La parola d’ordine di Mario Monti sarà: “crescita”, in poche parole, “aiutiamoci a crescere” visto che se l’Europa non può fare a meno dell’America, gli Stati Uniti non possono fare a meno del Vecchio Continente. Il muro da oltrepassare è noto a tutti, si chiama “Euro” e viene da lontano. È vero che con il passare degli anni gli USA hanno sempre di più accettato la moneta unica europea ma è anche vero che a loro non è mai andata giù del tutto, e la posizione della Gran Bretagna la dice lunga sul fastidio provato dagli anglofoni rispetto alla scelta operata dieci anni fa dagli stati europei. Ma oggi le condizioni sono cambiate e l’America si ritrova talmente legata a filo doppio con l’Europa che una esplosione dell’euro travolgerebbe anche i mercati statunitensi. Mario Monti insomma, è andato a dire a Obama che questo preciso momento storico potrebbe diventare un’era glaciale se non ci si da una regolata e soprattutto una mano a vicenda. Il viaggio del Professore non sarà affatto facile e la speranza è che non gli venga in mente di fare battute perché neppure gli americani riuscirebbero a comprendere fino in fondo il suo british humor. Chi è felice come una pasqua del cambio di presidenza del consiglio in Italia è la moglie di Obama, Michelle, che finalmente potrà partecipare a una cena senza correre il pericolo che qualcuno, distrattamente, gli posi la mano sul culo. Volete mettere la differenza di stile...Magazine Politica
Mario Monti in America. Il cammino della speranza continua
Creato il 09 febbraio 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Nel gennaio del 1947, l’allora presidente del consiglio Alcide De Gasperi, prese l’aereo e volò in America. Le condizioni dell’Italia nel primo dopoguerra sono note a chi ha avuto voglia di studiarsi un po’ di storia patria: guerra persa, città e industrie distrutte, vie di comunicazione inesistenti, tessuto sociale dilaniato, scuole e ospedali da ricostruire insomma, un paese da reinventare o da costruire di nuovo, di sana pianta. De Gasperi riuscì in una impresa impossibile spingendo gli americani a finanziare la ricostruzione della nazione che prese il nome di Piano Marshall (Erp). Le condizioni poste dagli USA furono chiare da subito, tanto che i comunisti vennero cacciati dal governo e l’Italia abbraccio in toto il Patto Atlantico. Dopo 65 anni un altro presidente del consiglio prende l’aereo e vola a Washington per incontrare Barak Obama, poi a New York per una gita a Wall Strett e un’assemblea all’Onu. Le condizioni dell’Italia di oggi sono suppergiù quelle di 65 anni fa, la differenza è che non siamo freschi di guerra ma reduci da un altro evento altrettanto disastroso, il governo ventennale di Silvio Berlusconi. La parola d’ordine di Mario Monti sarà: “crescita”, in poche parole, “aiutiamoci a crescere” visto che se l’Europa non può fare a meno dell’America, gli Stati Uniti non possono fare a meno del Vecchio Continente. Il muro da oltrepassare è noto a tutti, si chiama “Euro” e viene da lontano. È vero che con il passare degli anni gli USA hanno sempre di più accettato la moneta unica europea ma è anche vero che a loro non è mai andata giù del tutto, e la posizione della Gran Bretagna la dice lunga sul fastidio provato dagli anglofoni rispetto alla scelta operata dieci anni fa dagli stati europei. Ma oggi le condizioni sono cambiate e l’America si ritrova talmente legata a filo doppio con l’Europa che una esplosione dell’euro travolgerebbe anche i mercati statunitensi. Mario Monti insomma, è andato a dire a Obama che questo preciso momento storico potrebbe diventare un’era glaciale se non ci si da una regolata e soprattutto una mano a vicenda. Il viaggio del Professore non sarà affatto facile e la speranza è che non gli venga in mente di fare battute perché neppure gli americani riuscirebbero a comprendere fino in fondo il suo british humor. Chi è felice come una pasqua del cambio di presidenza del consiglio in Italia è la moglie di Obama, Michelle, che finalmente potrà partecipare a una cena senza correre il pericolo che qualcuno, distrattamente, gli posi la mano sul culo. Volete mettere la differenza di stile...Possono interessarti anche questi articoli :
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