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Mario Monti in America. Il cammino della speranza continua

Creato il 09 febbraio 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Mario Monti in America. Il cammino della speranza continuaNel gennaio del 1947, l’allora presidente del consiglio Alcide De Gasperi, prese l’aereo e volò in America. Le condizioni dell’Italia nel primo dopoguerra sono note a chi ha avuto voglia di studiarsi un po’ di storia patria: guerra persa, città e industrie distrutte, vie di comunicazione inesistenti, tessuto sociale dilaniato, scuole e ospedali da ricostruire insomma, un paese da reinventare o da costruire di nuovo, di sana pianta. De Gasperi riuscì in una impresa impossibile spingendo gli americani a finanziare la ricostruzione della nazione che prese il nome di Piano Marshall (Erp). Le condizioni poste dagli USA furono chiare da subito, tanto che i comunisti vennero cacciati dal governo e l’Italia abbraccio in toto il Patto Atlantico. Dopo 65 anni un altro presidente del consiglio prende l’aereo e vola a Washington per incontrare Barak Obama, poi a New York per una gita a Wall Strett e un’assemblea all’Onu. Le condizioni dell’Italia di oggi sono suppergiù quelle di 65 anni fa, la differenza è che non siamo freschi di guerra ma reduci da un altro evento altrettanto disastroso, il governo ventennale di Silvio Berlusconi. La parola d’ordine di Mario Monti sarà: “crescita”, in poche parole, “aiutiamoci a crescere” visto che se l’Europa non può fare a meno dell’America, gli Stati Uniti non possono fare a meno del Vecchio Continente. Il muro da oltrepassare è noto a tutti, si chiama “Euro” e viene da lontano. È vero che con il passare degli anni gli USA hanno sempre di più accettato la moneta unica europea ma è anche vero che a loro non è mai andata giù del tutto, e la posizione della Gran Bretagna la dice lunga sul fastidio provato dagli anglofoni rispetto alla scelta operata dieci anni fa dagli stati europei. Ma oggi le condizioni sono cambiate e l’America si ritrova talmente legata a filo doppio con l’Europa che una esplosione dell’euro travolgerebbe anche i mercati statunitensi. Mario Monti insomma, è andato a dire a Obama che questo preciso momento storico potrebbe diventare un’era glaciale se non ci si da una regolata e soprattutto una mano a vicenda. Il viaggio del Professore non sarà affatto facile e la speranza è che non gli venga in mente di fare battute perché neppure gli americani riuscirebbero a comprendere fino in fondo il suo british humor. Chi è felice come una pasqua del cambio di presidenza del consiglio in Italia è la moglie di Obama, Michelle, che finalmente potrà partecipare a una cena senza correre il pericolo che qualcuno, distrattamente, gli posi la mano sul culo. Volete mettere la differenza di stile...

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