Mario Monti non è Cincinnato: è il futuro Presidente della Repubblica

Lucio Quinzio Cincinnato, cittadino romano, divenne famoso ed esempio di dedizione disinteressata alla collettività per avere accettato, nel 458 a.C., di essere nominato console in un momento di grande difficoltà per Roma, in guerra con gli Equi. Egli in sedici giorni prese il comando della Repubblica, sconfisse il nemico e se ne tornò a coltivare i suoi campi.
Paragonare Mario Monti a Cincinnato, come fanno commentatori anche autorevoli, è sbagliato. Prima di tutto perché è troppo presto per tessere le sue lodi, anche se pare che il professore abbia tutte le caratteristiche per appartenere a quella fortunata categoria di persone che sono “brave” per definizione. Lui è bravo a prescindere. Va bene che è uno stimato economista, ma da qui a elogiarlo come premier per quello che farà ancora prima che cominci a farlo stanno esagerando!
Poi perché, a differenza di Cincinnato, lui la guerra non l’ha ancora vinta. Anzi, a voler ben guardare, Monti ha legami, frequentazioni, rapporti proprio con quelle istituzioni internazionali che se non sono gli Equi, almeno proprio tanto amici dell’Italia non sono a giudicare dal trattamento che ci hanno riservato finora. Ciò non significa che si deva dubitare che egli farà tutto il possibile per mettere a posto i conti e confermare la bella figura che già gli accreditano, tuttavia è un altro elemento che lo distingue non poco da Cincinnato.
Che Monti abbia buone probabilità di sistemare, almeno parzialmente, la situazione economica, è un fatto: ha l’appoggio di un’enorme maggioranza trasversale, l’avvallo del Presidente della Repubblica e l’assenso di Bce, Fmi, della Merkel e di Sarkozy. Cincinnato fece tutto da solo.
Poco probabile è invece che, una volta ottenuto il risultato, sempre ammesso che lo ottenga, egli compia quel passo che ha reso famoso Cincinnato nei secoli: cioè che torni a lavorare i suoi campi, che nel suo caso sono gli studi economici. Sarà la buona stampa che ha preceduto il suo incarico; sarà la nomina di una tempestività quasi miracolosa a senatore a vita; sarà quell’aura di santità laica, di serietà, di compostezza, di sobrietà che aleggia su di lui ma ho tutta l’impressione che Mario Monti più che il Cincinnato vada a fare il Presidente della Repubblica fra un anno e mezzo.
Paolo Danieli