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Marisa del Frate

Creato il 20 luglio 2015 da Signoradeifiltriblog @signoradeifiltr

Marisa del Frate

Marisa Del Frate ci ha lasciati quando stava per compiere 84 anni. I giovani di oggi non la conoscono, ché da molti anni si era ritirata dalle scene che l'avevano vista prima stella negli anni 50 e 60.
Io la ricorderò sempre nella sua immensa grazia nell'interpretazione della canzone Malinconico autunno, che presentò al V festival di Napoli dell'anno 1957. Lei romana di Roma (dove era nata nel 1931) ne fece un gioiello, e, a quanti la stavano vedendo e ascoltando, non poteva sfuggire la possibilità concreta di una grande affermazione. Vinse, infatti, inaspettatamente, il primo premio, e la canzone ancora oggi quelli della mia età sono in grado di accennarla, almeno in alcune strofe.
Erano verde...
erano verde 'e ffronne.
E mo, só' comme suonne perdute...
e mo, sóngo ricorde 'ngiallute...
Dint'a chest'aria 'e lacreme
'e stó' guardanno...
Cu 'o viento se ne vanno
pe' nun turná maje cchiù...
Malinconico autunno,
staje facenno cadé
tutt''e ffronne do munno
sulamente pe' me...
Chi mm'ha lassato pe' nun turná,
chisà a che penza...chisà che fa...
Ammore mio,
nun só' stat'i
o...
si' stata tu!...
Pecché?...Pecché?...
I versi della canzone si devono al poeta napoletano verace Vincenzo De Crescenzo, che - ricordiamo - godeva già di una sicura fama per aver composto nel 1950 la più celebre Luna rossa, portata al successo all'epoca da Giorgio Consolini e successivamente consacrata alla gloria da Claudio Villa.
La musica di Malinconico autunno è opera del maestro Furio Rendine, coetaneo di Vincenzo, diplomato al Conservatorio di San Pietro a Maiella in violino e composizione.
Ecco, è sul palcoscenico del festival che conobbi per la prima volta questa bellissima affascinante donna; più tardi, quando aveva spiccato il volo verso la notorietà, contribuì la televisione a portarla nelle case di noi spettatori, quella televisione che da noi stava facendo i primi passi, tutta in bianco e nero, e tra noi si conquistò grazie alla sua simpatia una marea di ammiratori.
Divenne un'attrice, e una soubrette, mettendo in mostra tutte le sue doti fino allora a noi sconosciute; tanto che attori e comici di fama la chiamarono accanto a loro per averla come compagna di recitazione. Eccola così a fianco di Carlo Dapporto e Macario che la vollero nelle loro commedie musicali. Ma la celebrità completa l'aspettava dentro gli schermi della tivu.
Erano passati solo 4 anni dal'apparizione in quel festival della canzone napoletana; siamo nel 1961 e Gino Bramieri la vuole accanto a sé nella trasmissione quiz condotta dal grande Corrado Mantoni dal titolo L'amico del giaguaro.
Con loro due c'è anche un certo Raffaele Pisu. Il trio fa scintille, ed entra nel cuore di tutti gli italiani.
Mi fermo qui.
La sua carriera continua in televisione, in radio, nel cinema, e andrà avanti per molti anni. Ma a me piace ricordarla sul palcoscenico del festival di Napoli del 1957 quando dipingeva con la voce la canzone Malinconico autunno.
Marisa era sola, aveva perduto il marito, l'attore Tonino Micheluzzi che aveva sposato in Scozia, in quanto lui era già sposato; fu un matrimonio segreto.
Purtroppo la sola bimba che nacque dall'unione morì appena nata.
Ciao Marisa.
marcello de santis


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