Mi sono sempre chiesto se fosse pericoloso svegliare i maritini addormentati in piedi dietro i loro carrelli mentre le mogli sono in giro per i reparti a fare la spesa. In un supermercato della mia città, quando questo accade, non li svegliano affatto. Semplicemente, all’inizio della corsia mettono un cartello d’avviso: “Si prega di parlare a bassa voce”.
Al ritorno delle mogli, se i mariti dormono ancora, sostituiscono il carrello pieno con uno vuoto, gli mettono delle cuffie alle orecchie e li lasciano lì a fissare lungamente una scatola di fagioli o di mais Bonduelle. Alcuni, i più avvenenti, ovviamente dietro consenso delle mogli, sono delicatamente caricati su un muletto e portati, completi di carrello, nelle vetrine dove vengono vestiti con i capi del negozio stesso e usati come iperrealistici manichini. A Natale, ormai fa parte delle usanze, per la gioia dei bambini e di chi non sa rinunciare alle tradizioni, i maritini si trasformano in pastorelli, re magi e San Giuseppe e compongono un bellissimo presepe vivente dove i carrelli diventano asini, buoi, pecore e, ovviamente mangiatoia.
Quando è ora di chiusura, abbassano le serrande, lasciano accese alcune luci, e ci si vede il giorno dopo. La mattina seguente tornano le mogli, si presentano alla cassa con lo scontrino della spesa del giorno prima, e, come fossero i figli all’accoglienza della scuola elementare, se li ritirano.
Lino Soddu
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