Mark Brandon "Chopper" Read in una foto giovanile
Mark Brandon "Chopper" Read è qualcosa di più che un semplice criminale... Mark Brandon "Chopper" Read è un'icona vivente che calpesta lo stesso suolo che calpestiamo noi miseri mortali, solo con la lievità degli esseri leggendari, di quei personaggi illuminati che hanno capito che immenso circo ambulante possa essere la vita se la si guarda dalla giusta prospettiva...
Mark Brandon "Chopper" Read in una foto recente
Il suo stesso soprannome, Chopper, pare che gli derivi dal personaggio di un cartone animato per bambini al quale assomigliava. E in effetti un personaggio dei cartoni animati lo sembra sul serio, questo allegro allegro sociopatico che ha vissuto la sua vita da criminale con uno sense of humor e un'ironia strepitosi, gli stessi che ha usato per raccontare le sue prodezze (es. torturare qualcuno con la fiamma ossidrica; tagliuzzare dita dei piedi con un tronchesino) e le sue vicissitudini. Essendo nato in Tasmania, però, il paragone che mi viene prima alla mente è quello con Taz, il diavoletto della Warner Bros...
Locandina del film biografico "Chopper"
Parlando di Serial killer, però, non mi verrebbe mai in mente di includere "Chopper" Read nella lista, anche se Chopper stesso assicura (nel suo sito personale) di essere responsabile di almeno 19 omicidi.
In realtà, a detta dei criminali che l'hanno conosciuto bene, pare che lo stesso "Chopper" abbia fatto lievitare la cifra per incrementare la sua "cattiva reputazione", cosa di cui il vecchio Chopper va molto fiero...
Tra i film che metterei su un astronave in viaggio verso un'altra galassia, giusto per far vedere a quelle teste verdi, gialle e arancioni di che pasta siamo fatti noi umani, "Chopper" (2000, regia di Andrew Dominik) non mancherebbe di sicuro. Non solo per la superba interpretazione di Eric Bana (un Mark Brandon "Chopper" Read da antologia), ne solamente per la regia ellittica e sperimentale dello stesso Dominik (un vero spasso per gli occhi): lo metterei in cima a questa ipotetica lista principalmente perchè tutti gli abitanti dell'universo dovrebbero vedere con i propri occhi - non importa se due o quattordici a testa - quale razza di individuo geniale, divino e diabolico sia riuscito a partorire il genere umano.