A giudicare dall’attenzione riposta negli ultimi anni verso l’horror, l’impressione è che la sete di sangue di Hollywood sembri non conoscere tregua. E questo è un dato positivo. Ciò che desta, invece, non poche perplessità, è la recente tendenza – almeno per quanto riguarda il circuito mainstream – a scegliere la via più facile, quella che preferisce attingere al passato (ma con lo sguardo sempre rivolto verso il pubblico teen) anziché “sporcarsi le mani” con idee fresche e originali. Scomparsa di quel gusto per la sfida proprio dei decenni passati, semplice mancanza di coraggio o, ad esser meno maliziosi, devozione verso quei titoli che hanno dato gloria al genere? Di fatto, dopo Non aprite quella porta, La casa e Carrie (tanto per citarne alcuni) ancora un remake di un horror-cult si profila all’orizzonte. Stavolta tocca a Il giorno degli zombi (Day of The Dead), pellicola diretta nel 1985 da George Romero, che tornerà sugli schermi nel 2014 per la regia del britannico Mark Tonderai (autore del trascurabile House at the end of the street), anche sceneggiatore insieme a Lars Jacobson.
Come riportato dal sito UHM – Upcoming Horror Movies, il progetto, presentato come “una rilettura in chiave attuale” del classico di Romero (diversi anni dopo lo sterminio di gran parte della popolazione terrestre ad opera degli zombi, un gruppo di scienziati e sopravvissuti si mette all’opera per cercare una cura, ma finirà per scoperchiare un vaso di Pandora), disporrà di un budget compreso tra i dieci e i venti milioni di dollari, mentre l’inizio delle riprese è fissato per la prossima estate. “Vogliamo restare il più possibile fedeli al lavoro di Romero e assicurarci che i suoi fan siano soddisfatti. Qui non ci saranno zombi che scavalcano muri o fanno salti mortali come in World War Z” ha dichiarato Christa Campbell, che, con Millennium Films e Taurus Entertainment Company, aveva già curato la produzione di un precedente adattamento de Il giorno degli zombi, realizzata nel 2008 per il mercato straight-to-DVD, con Mena Suvari, Ving Rhames e Nick Cannon.
D’altra parte, c’è da dire che il confronto con il Maestro racchiude sempre un certo margine di azzardo, basti ricordare la versione di La notte dei morti viventi girata nel 1990, che nonostante la firma di Tom Savini (curatore del make-up nell’originale) non è riuscito a incontrare i favori della critica, o la controversa riedizione del 2004 di L’alba dei morti viventi, ad opera di Zack Snyder. Che sia proprio qui la scommessa, allora? Staremo a vedere.
Caterina Cangemi