Il 36enne infatti ha dovuto parcheggiare la sua vettura durante la seconda sessione delle qualifiche per un improvviso calo della pressione del carburante notato dal suo muretto. Webber che in quel momento si trovava al 5° posto ha dovuto rinunciare a migliorarsi ed è stato scavalcato via via da tutti gli altri scivolando in 14° posizione.
I vertici della scuderia Red Bull hanno poi spiegato che sulla vettura dell'australiano si è presentato un problema nel browser che ha causato una misurazione del carburante sbagliata, provocando così la penalizzazione. Sulla RB9 di Webber infatti alla fine della sessione c'erano solo 150 ml, una quantità ben al di sotto del litro, che per regolamento FIA deve essere obbligatoriamente lasciato all'interno del serbatoio in modo da poter effettuare le corrette verifiche.
Il pilota Red Bull, molto insoddisfatto ha commentato: "E' una giornata molto triste oggi per me. Domani avremo solo bisogno di fortuna per cercare di risalire così tante posizioni per raggiungere il vertice. Già era difficile con la 14° posizione figuriamoci ora partendo dalla 22° l'impresa diventa quasi impossibile."
Dopo questo fatto sono sempre di più i fans a ipotizzare una teoria del complotto ai danni di Mark Webber da parte della Red Bull, in quanto è ormai palese di come questi problemi si presentino solo sulla sua vettura e non su quella del suo compagno Sebastian Vettel.
Christian Horner, boss delle 'lattine volanti', è convinto che come due anni fa sullo stesso tracciato, il pilota australiano possa rimontare e arrivare fra i primi: "La cosa buona di questa gara è che grazie anche alle strategia dei pneumatici si può sempre risalire e Mark ha già dimostrato con i fatti che può partire da una posizione arretrata e riuscire comunque a essere lì tra i leader per la fine della gara."