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Marketing a costo zero: come si scrive una strategia vincente

Creato il 23 dicembre 2013 da Ireneferri

Quali sono le strategie vincenti nel marketing? Già il termine – strategia – viene utilizzato in un’accezione da stato di guerra. E’ tipico nascondere i propri “segreti” e pubblicizzarsi dietro un “Sono il più bravo perchè costo tanto, ma non ti svelo i miei trucchi”.

Per la prima volta, invece, – e sarà di sicuro la prima di tante – è stata completamente svelata la strategia utilizzata per il lancio di un film- documento. Pagine firmate dall’autore, in cui Emmanuele stesso svela puntualmente e passo passo azioni intraprese e risultati ottenuti. Con buona pace di email persuasive, newsletter invadenti, articoli eclatanti.

Una stratemmanuele macaluso official profile photography marketing trainingegia di marketing a costo zero, completamente!

La strategia è semplice: lanci di comunicati stampa e condivisione social. Qualche articolo giornalistico ed una diretta radiofonica.

L’idea alla base è altrettanto facile:

  • i social servono per la condivisione di contenuti utili →
  • noi abbiamo un contenuto fondamentale per dare una visione nuova e di valore al marketing →
  • la condivisione è spontanea ed accettata nel profondo.

Perchè non usare mail persuasive per un prodotto così importante? Una mail funziona quando si conosce il mittente e quando si è dato l’assenso a intrattenere rapporti con lui tramite posta elettronica. E’ un fastidio ricevere mail da terzi che ti hanno strappato il consenso alla ricezione con clausole nascoste in font 1.

Qui tutto è stato fatto alla chiara luce del sole: azioni, pianificazione, dati, numero di apprezzamenti e condivisioni spontanee. Nessuno si è sentito “obbligato” o portato a condividere da contenuti che fanno leva sui soliti discutibili mezzucci virali. L’adesione è stata profonda e convinta e chi ha condiviso è pienamente consapevole di averlo fatto.

Marketing etico e senza persuasione: è possibile?

Certo. E lo stesso Macaluso lo dimostra. Inutile negare l’odio per email non richieste e newsletter invadenti, dove il prospect viene infarcito di termini persuasivi che vogliono fargli comprare qualche prodotto (troppo spesso di dubbia qualità o valore). La newsletter serve solo per tenere i rapporti con i propri fan o clienti, dato che non è sempre possibile sentire tutti per telefono. Ecco un buon uso della mail. Un uso etico.

Il marketing non è solo “belle parole quando non c’è un prodotto”. Dobbiamo vendere? Passiamo la palla al marketing, che renderà il prodotto non solo appetibile, ma anche desiderabile, virale – per usare un termine tanto caro ai markettari di oggi.

La dimostrazione che la strategia funziona anche senza “tampinare” i prospect spingendoli a “clicca qui, scarica là” mettendo un po’ di fumo su un arrosto insapore o qualche farcitura di bon bon e prelibatezze è proprio in questi fogli scritti da Emmanuele Macaluso.

Puoi leggere e scaricare la tua copia avendo cura di citare l’autore e di non utilizzare la strategia per scopi fedifraghi. E se vuoi, commenta pure qui sotto.


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