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Marketing internazionale e distribuzione

Creato il 02 dicembre 2013 da B2corporate @b2corporate
Continuiamo a pralre di marketing internazionale con Paola Giordani. Dopo aver analizzato le opportunità relative ad un approccio di marketing internazionale, oggi andiamo ad esainare le possibilità di distribuzione.
I prodotti possono essere distribuiti sul mercato  in diversi modi, qui si elencano i principali:
Marketing internazionale e distribuzione
Nei molteplici canali distributivi non esiste un sistema migliore in senso generale, ma è fondamentale che
ogni azienda individui quello più idoneo ai propri prodotti.
La modalità di distribuzione, che  merita  maggior sviluppo in Italia  è quello on-line  per acquisti e vendite.
L’ Ansa Europa in un articolo del 15 Ottobre 2013 ha reso noto che: “ l'Italia è fanalino di coda in Europa per gli acquisti online. Peggio di noi solo Romania e Bulgaria.”
Popolazione    Acquisti on-line %
  
Inglese      82%
    
Danesi         79%
    
Svedesi      79%
    
Tedeschi      77%
    
Italia      29%
    
Bulgaria      17%
Romania      11%
A guidare la classifica 2012 degli acquisti online sono gli inglesi  seguiti da danesi e svedesi  e dai tedeschi . La media europea si è attestata su quota 59%. La Gran Bretagna detiene anche il primato Ue per gli acquisiti online di articoli sportivi, mentre la Svezia si colloca al primo posto per viaggi e vacanze. Gli internauti lussemburghesi primeggiano invece per comprare online libri e simili, ma sono di nuovo gli inglesi a piazzarsi al primo posto quando si prendono in considerazione gli acquisti di prodotti alimentari.
(fonte news Ansa 2013)
Dal manuale “Le condizioni dei beni del consumo 2013” edito dall’ European Commission 2013 si riportano dati  di sintesi:
1) la propensione  delle vendite on-line e fatturato 2011 delle imprese Ue ( esclusione imprese con meno di 10 addetti):
Marketing internazionale e distribuzione
Source: Eurostat Community 
Si desume che le  più grandi  imprese sono  più propense nella vendita online, mentre le p.m.i non sfruttano ancora questo canale.
2)  Vendite on-line nazionali e transfrontalieri 2010 (escluse le imprese con meno di 10 addetti e settore finanziari.
Imprese dell’Ue  il 14%  ha segnalato che vendono sui loro mercati, mentre solo il 6% vende in altri paesi UE.    
Le percentuali più elevate, di imprese che si impegnano nelle vendite transfrontaliere, sono state trovate nei paesi più piccoli:
Malta - Irlanda: 13%
Belgio - Lituania - Rep. eca: 12%
Lussemburgo: 11%
Questi dati non sono sorprendenti in quanto l’e-commerce è influenzato da molti fattori, quali:
  • reddito;
  • conoscenza di Internet;
  •  conoscenza delle lingue straniere;
  • disponibilità di carte di credito o livello di fiducia nel loro utilizzo; 
  • età dei consumatori.
Pertanto, le imprese, soprattutto le p.m.i., dovrebbero valutare i molteplici vantaggi e le  opportunità che un mercato on-line potrebbe offrirgli.  
A cura di Paola Giordani, commercialista e revisore contabile

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