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Marketing nei momenti di crisi

Da B2corporate @b2corporate
Ormai è opinione comune che si stia vivendo un periodo di crisi generalizzata che non conosce limiti territoriali o sociali. E’ palese a qualsiasi osservatore, non necessariamente il più attento, come le ristrettezze economiche si siano spalmate a buona parte dei ceti sociali, ma non solo, anche le aziende, da quelle di grandi dimensioni a quelle a conduzione famigliare, si trovano spesso in situazioni di limitata liquidità.
Marketing nei momenti di crisi
E’ proprio nei momenti di difficoltà che spesso si va a pescare nel proprio bagaglio di esperienze passate per trovare le possibili soluzioni. La recessione ha obbligato le aziende ad escogitare nuovi metodologie di marketing e di distribuzione per ottenere i medesimi risultati ma con esborsi economici minori o, meglio, pari a zero.
Da questa esigenza si è assistito alla nascita del CAMBIO MERCE PUBBLICITARIO. Per abbattere i costi assai gravosi per i bilanci aziendali delle campagne pubblicitarie, si è andati a ripescare un metodo antichissimo, il baratto, ed è stato reso calzante alle esigenze del momento. A fronte dei servizi ricevuti le aziende anziché pagare con denaro, pagano fornendo la loro merce.
La merce ricevuta a pagamento delle prestazioni, può, anzi deve, essere commercializzata per monetizzare la prestazione svolta, ma con prezzi molto scontati. Proprio per questo motivo non è possibile immetterla sul mercato secondo i canali tradizionali, altrimenti si verificherebbe la situazione di concorrenza sleale, essendo che un qualsiasi negozio non è in grado di poter competere a livelli di prezzi.
E’ per questo motivo che sono nati gli shopping club, che possono essere sia reali che virtuali, nella seconda ipotesi dediti all’e-commerce. Per poter acquistare bisogna, nel primo caso essere forniti di una tessera personale che permette di accedervi, tessera di solito fornita da grosse aziende che hanno stipulato delle convenzioni per permettere ai propri dipendenti di poter fare acquisti a prezzi molto scontati. La tessera serve per limitare il numero degli acquirenti per non creare danno alle normali reti di vendita. Nel secondo essere registrati al sito oppure essere invitati da qualcuno a partecipare alla vendita. Negli shopping club vengono offerti prodotti e servizi di marca a prezzi scontati, sconti che possono arrivare all’80%.  La loro ulteriore peculiarità è la vasta gamma dei prodotti offerti che possono comprendere i più svariati prodotti e servizi, essendo che vengono commercializzati tutti i ricavi derivanti dal CAMBIO MERCE PUBBLICITARIO.
Si possono trovare dai gioielli all’elettronica, dalle scarpe ai prodotti alimentari, dall’arredamento all’abbigliamento, insomma, veramente di tutto e sempre venduto con una grossa percentuale di sconto rispetto al prezzo di listino.
Sicuramente gli shopping club sono un’ottima possibilità sia per le aziende che per gli utenti finali da tanti punti di vista ma, essendo che la perfezione non appartiene a questo mondo, hanno anche un grosso limite. Non essendo canali commerciali convenzionali, come tali legati ad un particolare settore merceologico o di marchio, l’acquirente non può pensare di trovare l’articolo che sta cercando.  Praticamente non è più l’acquirente che decide cosa desidera comprare ma deve valutare se nella gamma dei prodotti offerti c’è qualcosa di suo interesse. Questo può essere un limite perché può capitare che la gamma dei prodotti offerti non rispondano alle necessità dell’acquirente, ad esempio, cerco un cellulare ed in quel periodo non hanno prodotti di elettronica.
Detto ciò, gli shopping club restano un’ottima possibilità per fare acquisti di qualità a prezzi stracciati.
Articolo a cura di Diana F.

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