Qui si parla di riciclo, di recupero, di ottimizzazione delle risorse. Non avevo mai pensato che avrei potuto tirar fuori qualcosa di così buono da uno “scarto”. Eh sì, perché le bucce e le scorze finiscono sempre nella pattumiera. Adesso, con la differenziata, non tutto va completamente perduto, dando una mano all’ambiente, ma con questa idea si va oltre.
La ricetta l’avevo intravista in un vecchio libro di marmellate e conserve, poi me l'ha fatta assaggiare una zia che quasi non voleva confessare di aver usato un ingrediente, come dire, così povero. Mi è piaciuta e ho recuperato la vecchia ricetta, mi sono messa all’opera e vi porto il risultato, davvero soddisfacente.
Per ogni 100 g di scorze d’anguria pulite, calcolate 80 g di zucchero
+ 1 stecca di vaniglia intera per circa 1 kg. di bucce Io ho usato 1,2 kg di scorze con 1 kg. scarso di zucchero (+ la vaniglia) e ho ottenuto 1,5 kg. di marmellata
Pulite le scorze eliminando la parte verde, usate un coltellino affilato per non togliere più del necessario. Tagliate le restanti parti bianche a pezzetti e mettetele in una pentola con lo zucchero e la stecca di vaniglia tagliata per il lungo. Fate cuocere almeno 1 ora e mezza o due (secondo quantità) poi eliminate la stecca di vaniglia e frullate il resto col minipimer. Continuate a cuocere ancora
per 30/40 minuti. Fate la solita prova: mettendo un cucchiaino di marmellata su un piattino controllate se scivola via o se è già abbastanza densa.Nel frattempo avrete sterilizzato i vasetti necessari nel forno (150°C per 30 minuti + 10 minuti almeno a forno spento).Quando la marmellata è pronta invasatela, chiudete con capsule nuove e capovolgete i vasetti per creare l’effetto sottovuoto che garantisce la durata della preparazione. (In questo caso abbiamo anche un’alta percentuale di zucchero che contribuisce ad allungare la vita di questa marmellata.) Rigirateli dopo qualche minuto e conservateli in un luogo fresco almeno per una settimana prima di consumare la marmellata.
Piccolo consiglio: servite l’anguria a spicchi già puliti per conservare le scorze. Non è elegante e tanto meno igienico recuperare le scorze dai piatti dei commensali.Le scorze non dovranno avere parti rosse. La polpa è molto ricca d’acqua e questo vi obbligherebbe a tempi di cottura più lunghi. Nello stesso tempo, però, la polpa rossa conferisce alla marmellata un colore più ambrato ed invitante quindi io un pochino ne lascio.
Usatela come una normalissima marmellata di frutta, ha un sapore davvero estivo!