È indispensabile che la preparazione delle marmellate, sia industriali sia casalinghe, venga effettuata con frutta perfettamente sana.
Marmellate e confetture rappresentano le conserve di frutta più comuni; si preparano con frutta, addizionata a zucchero ed eventualmente a gelificanti, sottoposta a cottura fino a ottenere un prodotto di elevata consistenza. Nella preparazione di questi prodotti quindi, oltre all'azione conservante del calore, si sfrutta la presenza di sostanze ad azione antisettica, come gli zuccheri che, a concentrazioni piuttosto elevate, aumentano la pressione osmotica del mezzo e inattivano i microrganismi presenti, per disidratazione.
La differenza tra marmellata, confettura e gelatina risiede nel prodotto di partenza: la marmellata si ottiene da frutta passata al setaccio, la confettura da frutta a pezzi, la gelatina dal solo succo.
La conservazione industriale
Marmellate e confetture - La preparazione industriale di marmellate e confetture si effettua per cottura e concentrazione in recipienti aperti riscaldati a vapore o in concentratori sotto vuoto; in genere si utilizza polpa, preparata durante il periodo di punta della raccolta, da frutta non ancora a maturazione completa. La polpa si ottiene dalla cottura della frutta, lavata e selezionata, privata di bucce, semi ed eventuali frammenti di piccioli e tagliata a pezzi per la produzione di confetture, oppure immessa in speciali macchine dette "passatrici", che la trasformano in purea polposa, adatta per la produzione di marmellate. Viene conservata per pastorizzazione, congelamento o con aggiunta di anidride solforosa. Al momento di preparare le marmellate o le confetture la polpa viene sottoposta nuovamente a cottura in presenza però di zucchero (in proporzioni variabili del 60% per frutta acida con discreto contenuto in pectine, al 65% per frutta meno acida e meno ricca di pectine) e di sostanze gelificanti responsabili della caratteristica consistenza di questi prodotti. La quantità ottimale di pectina varia da 0,5% a 1,25% in funzione dell'acidità del mezzo: una corretta gelificazione si verifica a pH piuttosto acidi (3,2-3,3); generalmente l'acidità ottimale viene ottenuta per aggiunta di acidi organici, come acido tartarico o citrico.
Gelatine - Più delicate e invitanti delle marmellate e delle confetture, si ottengono dalla cottura del succo di frutta estratto per torchiatura e generalmente conservato con aggiunta di anidride solforosa, zucchero e sostanze gelificanti come le pectine, in quantità superiori rispetto a quelle utilizzate nelle preparazioni di marmellate. Al termine della cottura il prodotto assume, dopo raffreddamento, una consistenza solida, dando origine alla gelatina traslucida e morbida.
Frutta candita - È un metodo di conservazione basato essenzialmente sull'effetto conservante dello zucchero, che viene impiegato in concentrazioni molto elevate (non minori del 65%) fino a raggiungere consistenza solida. La frutta candita (marroni, ciliegie, spicchi di arance o mandarino) rappresenta un prodotto tipico dell'industria dolciaria.
Dal punto di vista nutrizionale tutti questi prodotti rappresentano alimenti molto energetici in quanto contengono circa il 70% di zucchero o più; è quindi preferibile non abusarne. Come la maggior parte dei prodotti conservati, presentano un minor contenuto vitaminico rispetto al prodotto fresco, per il trattamento termico cui sono stati sottoposti.
La conservazione casalinga
Preparazione e cottura - Di fronte all'impresa di preparare in casa confetture e marmellate qualche volta ci si spaventa, ma a torto perché in fondo il procedimento è piuttosto semplice e il risultato sempre sicuro. Comuni a queste preparazioni sono gli ingredienti di base, cioè la frutta e lo zucchero, cui si debbono aggiungere in certi casi della pectina e dell'acido tartarico. La frutta usata dovrà essere tutta allo stesso punto di maturazione, tenendo presente che i frutti a polpa delicata, come fragole, lamponi ecc., non dovranno essere troppo maturi, mentre quelli a polpa soda, come ciliegie, albicocche ecc., dovranno essere maturi al punto giusto. La frutta dovrà essere poi lavata e perfettamente asciugata perché l'acqua in eccesso allungherebbe i tempi di cottura. Lo zucchero è l'elemento conservante e una confettura o una marmellata ne dovranno contenere almeno il 65%; esiste poi in commercio uno zucchero apposito per confetture cui sono stati aggiunti pochi grammi di pectina di frutta e di acido tartarico. La pectina è una sostanza che si trova allo stato naturale soprattutto nella buccia, nei semi e nei torsoli di certa frutta, come le mele, in particolare le mele cotogne, e che con il calore gelifica; se la marmellata durante la preparazione rimanesse un po' troppo liquida è perché manca di pectina, ecco quindi che si consiglia di aggiungere una mela per ogni chilo circa di frutta oppure un concentrato di succo di mele reperibile in commercio per questo scopo o anche una di quelle bustine gelificanti, pure facilmente reperibili, che contengono pectina di mele, destrosio e acido tartarico. L'acidità nelle confetture e nelle marmellate impedisce lo sviluppo dei batteri e la cristallizzazione dello zucchero; di solito gli acidi necessari sono già contenuti nei frutti, ma se questi sono troppo dolci la ricetta prescriverà di aggiungerli sotto forma di aceto o di succo di limone. Una fase importante nella preparazione di marmellate e confetture è quella della cottura che andrà fatta dapprima a fuoco alto per far evaporare l'acqua di vegetazione e poi a fuoco basso schiumando e mescolando spesso per far amalgamare la frutta con lo zucchero. Il tempo di cottura dipende dalla qualità e dalla quantità della frutta, comunque la marmellata sarà pronta quando si presenterà densa e lucida; per accertarsi del giusto punto di cottura se ne verserà un po' in un piattino e lo si inclinerà: la marmellata dovrà scendere molto lentamente.
L'invasatura - Una volta pronte, marmellate e confetture potranno essere invasate a caldo o a freddo. Nel primo caso si porrà la preparazione ancora calda nei vasi a chiusura ermetica precedentemente scaldati a bagnomaria o in forno tiepido e appoggiati su un canovaccio ripiegato per evitare che, a contatto con un piano d'appoggio freddo, si rompano; si lascerà un centimetro circa di spazio fra la preparazione e il bordo del vaso e si chiuderà subito ermeticamente in modo da ottenere una specie di "autosterilizzazione". Per invasare a freddo, invece, bisognerà riempire i vasi con la preparazione ormai fredda e porvi a diretto contatto un tondino di carta oleata precedentemente immerso in alcol o rum, o di carta paraffinata. Dopo averli riempiti, i vasi si riporranno in luogo fresco, asciutto e buio ben puliti esternamente e debitamente etichettati. In entrambi i casi, prima di invasare bisognerà assicurarsi che i barattoli siano perfettamente puliti così come gli eventuali cerchi di gomma che devono anche essere in ottimo stato; solo per certe marmellate si ricorrerà alla sterilizzazione vera e propria facendo bollire i vasi ermeticamente chiusi nello sterilizzatore o in una comune pentola per 15-20 minuti.
Gli attrezzi necessari - Per cuocere confetture e marmellate la tradizione vorrebbe sempre l'uso di pentole di rame non stagnato, come il classico ponzonetto, o di pentole di terracotta, ma andranno bene anche le pentole di acciaio inossidabile, purché fornite di doppio fondo, per permettere una lunga cottura senza pericolo che il composto s'attacchi sul fondo; comunque, la pentola da usare per queste preparazioni dovrà essere larga e bassa per favorire l'evaporazione dell'acqua contenuta nella frutta (ideale il classico paiolo). Per mescolare marmellate e passati di frutta in genere sono consigliabili un cucchiaio o una spatola di legno; indispensabili anche una schiumarola e un mestolo da riservare esclusivamente alle marmellate, soprattutto quando si preparano conserve di mirtilli, more o altra frutta di bosco che possono lasciare tracce indelebili. Necessari anche un bicchiere graduato e almeno tre setacci di crine, più o meno fitti, sostituibili talvolta con il passaverdura che è meno faticoso da usare. Si trovano facilmente in commercio anche i filtri che servono soprattutto per la preparazione di sciroppi e succhi, da quelli di carta a quelli di tela e di lana; il filtro comunque potrà essere sostituito da un telo di lino.