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Marmorata Rock

Da Pietroinvernizzi

trota marmorata record pietro invernizzi sesiaProbabilmente uno degli aspetti più sorprendenti della pesca è proprio quanto ci si sorprenda ogni volta per emozioni a cui dovremmo essere abituati… no, non è un gioco di parole, dico che la sorpresa più grande è il continuare a sorprendersi!
E’ quasi Pasqua, tutto questo “sorprendimento” sarà perché sto pensando alle uova di cioccolato? Comunque sia il rinnovarsi delle emozioni, ogni volta come fosse la prima volta, è l’anima di ogni grande amore. Domenica, quando qualcosa dall’altra parte del filo ha dato potenti strattoni e tirato forte, il colpo al cuore e l’adrenalina sono stati quelli della grande sorpresa. Eppure, mentre facevo lavorare con colpetti di cimino l’artificiale nell’acqua e lo guidavo sotto la grande roccia, immaginavo e speravo da un momento all’altro di sentire proprio quell’abboccata… ma quando finalmente accade, è sempre un miracolo! Non importa quanto tu sia bravo e quante trote o trotone tu abbia già portato a riva, se ami la pesca, ogni cattura sarà un dono prodigioso di cui sarai sorpreso.
Trota marmorata sesia pietro invernizziL’azione concitata di abboccata-ferrata-lotta-recupero sono una vera e propria droga! Quando la provi ti rende immensamente felice, anche se il momento di estasi dura poco, poi ci pensi per tanto, ma tanto tempo e soprattutto, ne vuoi di più e ne vuoi ancora… Ecco perché questa è in tutto e per tutto una malattia! Una malattia bellissima se ci fa passare, come è successo domenica, una giornata in compagnia in riva al fiume a divertirci anche se ha piovuto ininterrottamente tutto il giorno. Il bello è che il meteo ce lo aveva detto chiaramente, ma forse le intemperie hanno mai fermato l’Anonima Cucchiaino?
Sabato sera ero in fibrillazione: borsa preparata, due muli ribobinati, cartuccere di esche pronte a fare fuoco. Solo spinning si è detto con Jacopo, finalmente “serie A” in purezza back to the river.

Matte il festeggiato, l'hamburger gigante e il caffè...

Matte il festeggiato, l’hamburger gigante e il caffè…

Alle 7.00 colazione dalle parti di Serravalle in un grande american bar stile anni ’50, solo che invece di esserci John Travolta e Uma Thurman a ballare, c’erano la cameriera, un operaio in tuta da lavoro ed infine io e jacopo a fare gli auguri di Buon Compleanno a Matteo! Il regalo? Un rapala e del “pelo”. No, no, non una ragazza che esce nuda dalla torta… pelo come materiale da costruzione per mosche artificiali! (Non c’era neanche la torta, 3 caffé e pedalare! N.d.R.)
A Borgosesia piove, eppure l’acqua è ancora bassissima. Peschiamo da venti minuti, in una lama d’acqua quasi immobile vedo una bella bollata, lancio subito a monte, recupero, quando vedo l’esca vedo anche la bella trota sui 45cm che la segue veloce… sono in piedi sulla sassaia, la trota mi vede, tira il freno a mano, scala la marcia e riparte a tuono verso il centro del fiume.
Un pensiero blasfemo qui, uno lì… (Questa parte laica è l’unica che non sorprende mai N.d.R.). Era il primo dei pesci intercettati in giornata. Jacopo mi passa verso valle e pesca ancora più sul fondo della lama, acqua molto lenta, si potrebbe giocare a contare i sassi sul fondo o le gocce di pioggia sulla superficie immota. Sento un rumore d’acqua che si rompe, volgo lo sguardo verso di lui e vedo canna piegata e trota che salta!

Ibrido Marmorata Jacopo Savoia
Uno splendido ibrido, anche lui da 45cm, ha attaccato tre volte il Realis 80 che montava Jacopo… foto di rito, applausi alla livrea particolarmente vivace e release ben riuscito.
Io e Matte attacchiamo la buca più a valle, Jacopo insiste a risalire nel tratto appena pescato: una fario 30 insegue pigra per due volte, ma i tre moschettieri non hanno più una tocca. Pioviggina, piove, forse ha smesso? No, ho sentito una goccia, cazzarola adesso piove forte e così via… ora dopo ora. Ma l’aria è fresca e pura, umida, ma non gelida. E poi la bruma tutto intorno eccita la fantasia del pescatore.
Salutiamo Matteo e una coppia di giovani spinners incontrati. Le nostre strade si dividono. La serie A, sola, sale verso l’alta valle…
Jacopo, montagna e bruma

E’ il momento in cui mettere sul tavolo le proprie carte migliori, è il momento in cui bisogna aggredire ed essere sul pezzo, quando il gioco si fa duro… andiamo al ristorante ed ordiniamo la pasta alla amatriciana!
Poi magari due scaloppe e un dolcino…
Lasciamo alle spalle anche Varallo con la pancia piena, le giacche di nuovo asciutte e un piacevole tepore addosso. Aprire la portiera dell’auto e tornare al fiume, sotto la pioggia, avrebbe scoraggiato anche Braveheart o Massimo Decimo Meridio, per non parlare di quei 300 ragazzi in perizoma di Sparta… noi no. Noi avevamo tanta carica!
Il fiume adesso leggermente velato, poco, ma comunque diverso da prima, sicuramente 4 o 5 centimetri più alto. Decido che è giunto il momento di usare una delle tre esche che ho costruito la sera prima (il sabato sera “sballone” della serie A: legare streamer piombati su amo partridge del 5 e bobinare mulinelli…). Mi piace da impazzire pescare con queste esche perché il movimento di cimino le anima e la corrente le fa fluttuare, recuperi lenti e alla profondità prescelta!
Un grande masso a fondo lama, come uno scoglio alto sovrasta acqua profonda che, sotto di lui, si trasforma, accelera e diventa schiuma bianca che salta un metro di dislivello per placarsi e diventare un’altra lama. Arrivo acquattato sui sassi, lancio a monte della grande roccia e aspetto che la corrente porti l’esca vicino al fondo e più a valle, quasi sotto il sasso. Inizio a dare dei colpetti di cimino alternati ad un giro di manovella, lascio che sia la trattenuta a far nuotare lo streamer. Immagino i movimenti che compie l’artificiale e… tirone secco. Aspettavo, immaginavo, speravo questo, ma.. che botta! Due potenti testate, sento che è grossa, canna piegata… potrebbe essere 50, 60, 100, 2 metri… è già nella schiuma bianca e sta per andare giù nel salto d’acqua… punta della canna alta, la seguo correndo sui sassi della riva, vedo la pancia gialla mentre fa le sue capriole da marmorata nella schiuma: bella, tra i 50 e i 60… E’ nella lama a valle ed io con lei sulla sponda, acqua tranquilla, filo robusto e frizione decisa: dopo poco è nel guadino. Jaco la misura in acqua con me: 54cm abbondanti. Livrea stupenda. Foto e video, subacqueo, di ossigenazione e release.
Sono profondamente felice. E’ quasi 20 centimetri più corta della regina di poco tempo fa, cioè un’enormità in meno… è “solo” una gran bella trota, ma è stato fantastico dove l’ho cercata e trovata, come si è difesa, la soddisfazione di prenderla con un esca nuova che avevo costruito apposta per questa situazione la sera prima… il mio socio di pesca con cui condividerla. Tutto perfetto.
Trota Iridea Jacopo

Prendiamo ancora tanto… sì, tanto umido e, novità, un po’ di vento freddo. Ma peschiamo comunque fino a buio, dopotutto all’indomani ci aspetta un lunedì, milano, il lavoro. Più a valle Jacopo prende una iridea discreta sui 40 che ha dovuto recuperare contro corrente, ovvero mucho gusto, ed io una baby-iridea sui 25 che si è sbranata un vibrax argento del 4. E’ l’epilogo di una bellissima pescata. Non smetteremo mai di pescare, non finiranno mai le sorprese. Rock’n'Rod

Marmorata Rock
Marmorata Rock
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