Marmorata Sesia

Da Pietroinvernizzi

La magia si ripete ancora una volta: suona la sveglia alle 4.30 e subito io mi alzo dal letto! Considerando gli sforzi disumani che mi costa alzarmi alle 8.00 ogni mattina dal lunedì al venerdì, quella della sveglia per pescare è davvero una magia. Alle 6.15 primo lancio in Sesia poco a monte di Varallo. Poco dopo una bella fario abbocca decisa e lotta in modo superbo per la sua taglia, mentre la sto liberando Matteo mi ha raggiunto sul fiume, grazie a lui faccio un paio di foto. Le condizioni ci piacciono molto, finalmente un livello dell’acqua buono, anche se si tratta solamente di “acqua di neve” e un cielo coperto. Non fa freddo anzi, si sta davvero bene nonostante sia molto umido.
Risaliamo insieme il fiume, in una pozza vedo l’attacco di una bella fario sui 40cm sul Martin 15, oltre a vedere l’attacco sento la botta sul cimino, ma ho la canna perpendicolare alla lenza e forse manca la giusta trazione: si slama immediatamente. Ultimi lanci nel primo spot della giornata: io prendo una mini-marmorata da 30 e Matte una fariella sui 20 con cui scappotta la stagione salmonidi 2012!
Finalmente il fiume è in attività, anche se le trote sono lente, poco reattive e mangiano nell’acqua più lenta. Non abbiamo segnali di mangiate nelle correnti o nelle schiume bianche come invece accade di frequente in estate.
Cambiamo spot e risaliamo ancora qualche chilometro.
Qui “schivo” a vista le mangiate di un paio di fario sui 18 poi invece vedo una bella trota mancare l’artificiale al primo recupero, lancio ancora e questa volta c’è! Purtroppo devo constatare che è una bruttissima iridea di recente immissione, pingue e senza pinne. Infine, nell’ultima buca della mattina recuperando lentamente il fedele martin 15 ho una bellissima abboccata, il recupero è inconfondibile: marmorata. Si contorce su se stessa e sul filo, la porto sotto riva, è sui 40, all’ultimo si slama… peccato per la foto, meglio per lei!
Alle 11.30 inizia a piovere, Matte parte per i suoi impegni ed io decido che è il momento di un bel cappuccio al bar per meditare le strategie pomeridiane!

Mentre bevo il mio cappuccino sul vecchio ponte di Varallo, un sms svolta la giornata: ilSavio.
Ci sentiamo e mi ritrovo a pranzo in un posto eccezionale con nientemeno che ilSavio e il mitico Ramella (inflessibile guardiapesca ed ottimo pescatore noto nella valle, autore di un libro sui laghi alpini della Valsesia).
Ovviamente per quanto possiamo frequentare ed amare un posto  lontano da casa nostra, lì saremo sempre un po’ forestieri, quindi poterlo vivere da vicino insieme a chi lo vive quotidianamente dalla nascita è una grande fortuna! Con Ramella ed ilSavio si ride e si scherza, io sono sinceramente onorato di essere lì con loro, mi scrollo di dosso la mia “milanesità” più che posso e mi godo le battute  su pesca donne e pescatori e, inutile dirlo, cerco di carpire qualche segreto su tecniche e luoghi!
Loro sono molto modesti, e con molta saggezza dicono: “il miglior pescatore è quello che pesca tutti i giorni” ma questo è vero in due modi: chi pesca tutti i giorni ha molte più possibilità di prendere i pesci, ma è vero anche che chi pesca tutti i giorni impara qualcosa tutti i giorni! Così dopo il caffé si concretizza quello che speravo: vado a pesca con ilSavio. Mi fa scoprire ben tre accessi al fiume che non conoscevo, ne peschiamo uno in particolare, abbastanza a valle in SVPS: bellissimo! Ci tornerò anche a mosca secca.
Nel frattempo però si è alzato un po’ di vento e un mezzo-sole pallido, le condizioni non convincono ed infatti non c’è attività. Solo una scena assurda mi fa impazzire per una mezz’ora buona: recupero un mepps 3 bianco e da dietro un masso vedo uscire un testone di trota a seguire l’esca… recupero sempre più piano, la trota si avvicina, recupero ancora più piano… mi si incastra il mepps tra due sassi! Porco qui e porco lì! La trota resta un attimo davanti ai sassi perplessa e sparisce. Non mi ha visto e non l’ho punta. Lancio ancora e quando il mepps passa dietro il masso: ancora inseguimento, segue segue.. addirittura mi arriva abbastanza vicino ed in poca acqua scopre il dorso, ma sembra quasi mancare il cucchiaino. Era sui 50cm… tanta roba!
Resto accucciato. Aspetto un po’, cambio esca e metto un Cyclops bianco: per altre due volte la trotona sembra impazzita, lo segue, gli gira intorno, schiena fuori dall’acqua… ma non mangia! Ufff… Forse mi ha visto, infatti per altri mille lanci, intervallati da ampie pause e cambi esche non si è più vista. Parlandone con Savio giungiamo alla conclusione che fosse una ciccio-iridea per via della reiterata spudoratezza nel comportamento. Ma è meraviglioso come vengo schernito dal Savio: tanta scena “per una cinquantella”… beh, in effetti lui è abituato piuttosto bene, se hai preso le trote che ha preso lui cerchi quelle over-70!

Alle cinque ci dividiamo, mi lascia scegliere lo spot e così lui pesca a monte su una prismata ed io scendo a valle in una grossa pozza.
Ci credo tantissimo. Ho quasi un po’ di tachicardia da adrenalina alieutica. Allora decido di sedermi su un sasso, tirare il fiato e fare un cambio tattico… un po’ come togliere Ambrosini per fare entrare Pato, per chi segue il calcio, oppure come uscire di regina anziché arroccare, per chi è scacchista, o allungare la mano sul culo anzichè offrire un mazzetto di tulipani per chi non ha il culo chiacchierato… Insomma, cambio il mulo: esce un 3000 a 0.22 entra un 4000 a 0.25; conseguentemente cambio girella e moschettone (da un milione di libbre circa) e monto ondulantone con ancoretta modificata. Mi alzo. Guardo l’acqua. Mi immagino la marmo, Lancio dove voglio: dall’altra parte della testa della pozza, un po’ a monte, oltre l’ingresso della correntona. Aspetto tre secondi, chiudo l’archetto e faccio un giro, un solo fucking giro di manovella: babam babam babam! Il momento più bello per un pescatore: la consapevolezza immediata, con annesso tuffo al cuore, che hai attaccato un pesce importante! Immediata la ferratona, canna piegata e inizio dello show. Senti subito il peso e la potenza dall’altro lato e sai che devi fare sul serio.  La creatura meravigliosa è incazzata di avere un’ancoretta in bocca che la tira anzichè un morbido pesciolino carnoso. Così dà dei potenti colpi e si lancia nel correntone centrale della pozza, mentre mi mostra in lontananza una grande pancia chiara nelle sue contorsioni su se stessa e sul filo! Recupero lento ma costante, mantenendo sempre una trazione decisa sul filo, il mulo sfriziona a piccoli intervalli regolari in corrispondenza dei tironi. Ho un grandissimo vantaggio: posso camminare agevolmente verso valle lungo la sponda. Grazie ai 10/15 metri camminati verso valle ho facilmente accorciato le distanze, canna alta e la avvicino ai ciottoli della riva, faccio in modo di essere a valle prima e dietro di lei poi, quando è a riva. Mano sinistra sul guadino come Clint Eastwood la terrebbe sulla rivoltella. Con guadino sulla coda e lenza davanti mi allontano tre metri dal fiume e la appoggio in un ruscello che scorre tra i sassi! In questo modo libero la trota che resta ferma in una pozzanghera limpida e ossigenata del ruscello ma senza rischi che scappi!
E’ bellissima.
La guardo e quasi piango di gioia. Ha un becco, la mandibola inferiore, molto pronunciato, una livrea purissima dai riflessi del bronzo, grandi pinne gialle. Non è ferita in alcun modo da me, ma ha un paio di vecchie cicatrici da guerriero! Una scura sotto la mandibola e una su una pinna. E’ lunga 65 centimetri e pesa tra i 2,5 e i 3 kg.  Chiamo ilSavio via cell. che mi fa un grandissimo favore: mi raggiunge, la misura con me e mi fa il reportage fotografico che la cattura si merita, aiutandomi anche a non danneggiarla. Finite le foto di rito la sollevo un’ultima volta, tre passi e l’appoggio nel fiume, vorremmo fare una foto del “release”, ma immediatamente guizza verso il fondo con una potente codata! Meglio così.
Solo gli dei della pesca e i pescatori malati come noi sanno quanto si è felici in questi momenti. E’ una grande ricompensa a tutti gli sforzi, ma è molto di più, è il frutto di una lunga ricerca, è quello che stavi cercando con tutto il tuo impegno, è un miracolo e una scienza, è l’apogeo del cammino intrapreso e il punto di partenza per nuove sfide. E’ un bellissimo ricordo di natura e di amicizia.
Peschiamo ancora un po’, ma io non chiedo di più agli dei. Sono già troppo felice.
Davanti a una birra ringrazio ancora ilSavio per la bellissima giornata insieme e per le foto, mentre chiacchieriamo di mille teorie e ricordi di pesca, poi gli chiedo di vedere un po’ di foto delle sue catture: fanno spavento! Bene, mi hanno dato ancora più carica per cercare nuovi record personali e per migliorare la tecnica e il sapere alieutico.
La mia marmorata da 65 centimetri non è certo un record impressionante, ma è un pesce bellissimo, selvatica, pura, forte e nobile. Ancora guardo le foto ogni due ore. Sono veramente felice di averla presa in un modo così cercato e non casuale, sono contentissimo che sia stata una bella lotta, sono fortunatissimo di aver potuto condividere il momento con un grande pescatore e di averla potuta rilasciare in ottima salute!
Viva il Sesia! Viva l’Anonima Cucchiaino!
Alla prossima,
SEE YOU SPOON.



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