
Cominciamo con la notizia più simpatica della mattinata e cioè l’iniziativa riguardante l’impianto di una tv satellitare nuova di zecca, a contenuti prevalentemente economici, che Bloomberg realizzerà a breve, in Marocco e le cui trasmissioni saranno in lingua francese e raggiungeranno anche tutta la restante Africa francofona.
La cosa interessante è che si tratterà di un canale tutto africano. Nessuna colonizzazione culturale, quindi.
Cioè una tv pensata per l’Africa e gli africani.
E speriamo che il progetto non venga snaturato, strada facendo, come potrebbe accadere ,se si dovesse deviare, privilegiando, per esempio, quegli aspetti che guardano più che all’informazione e alla formazione agli incassi derivanti dalla pubblicità.
Per l’Algeria, invece, l’Unione Europea (UE) ha stanziato ben 58 milioni di euro, dicendosi ufficialmente, tramite il suo ministro degli Esteri, particolarmente interessata a buoni rapporti con il Paese e perciò disponibile a favorirne lo sviluppo in un momento storico ed economico per esso piuttosto difficile.
E questo anche considerando la crescente disoccupazione giovanile, la quale potrebbe fare pericolosamente da traino in direzione di quei gruppi politici di matrice fondamentalista islamica, che continuano, o ci provano, a scardinare la già complessa stabilità socio-politica dell’Algeria.
Il denaro dell’Unione Europea, che sarà impiegato, per l’istruzione-formazione, per la tutela del patrimonio culturale esistente e per i trasporti, è ripartito nel modo che segue.
Per il patrimonio culturale, che rischia per l’incuria connessa a mancanza di denaro, la somma da investire sarà di 21,5 milioni di euro.
Non molti, considerando il da farsi, ma già qualcosa rispetto al nulla.
Per i trasporti (e qui consideriamo che, per la presenza nel sottosuolo di idrocarburi, l’Algeria è un partner molto appetibile per l’Unione Europea) si utilizzeranno 13 milioni di euro. E, naturalmente, si favorirà in prevalenza la rete interna algerina.
Infine sono 23, 5 i milioni di euro destinati all’istruzione-formazione nel settore scolastico e dell’apprendistato del lavoro e quindi anche l’impiego di una parte della intera somma di denaro all’interno di Ong locali (organizzazioni non governative ) per favorirne i progetti di sviluppo, che andranno in questa specifica direttrice di marcia.
L’aiuto dell’Unione Europea è circoscritto, comunque e per ora, a soltanto quattro province dell'Algeria.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)






