Che il profitto non avesse odore, neppure quello dei cadaveri è la storia che lo insegna. Raccapricciante però pensare che l’inesorabile trascorrere dei secoli non abbia mutato lo spirito di chi ha in sorte la guida e il progresso dei Paesi, soprattutto quelli in crescita sociale ed economica. Nel mezzo di questa crisi economica mondiale, il nome del Marocco è apparso ai più come una piccola terra promessa da tenere monitorata. Infatti, il governo ha lavorato con tenacia allo sviluppo di piani quinquennali di programmazione economica, concentrando distribuzione di incentivi ed aree economiche speciali ai possibili investitori stranieri. L’esca sembra aver funzionato e nel giro di poco tempo, nei mercati internazionali ma, anche in quello italiano non si fa che parlare di Marocco, Casablanca e delle magnifiche opportunità che il Paese offre. In queste discussioni, sia private che istituzionali non vengono mai dibattute tematiche attinenti problematiche come la retribuzione,
i diritti umani, le regole che determinano lo svolgimento delle singole attività. L’imprenditorialità occidentale ma direi mondiale, si attiene oramai ai sacri principi del costo della mano d’opera, delle incentivazioni statali e dei numeri attinenti i margini di profitto… non voglio usare termini tecnici finanziari perché mi urta solo scriverne le sigle. In mezzo a questa isola felice ci si dimentica però di verificare dove si vanno ad investire i propri soldi, a quali governi vengono versate tasse ma soprattutto dove andranno ricapitalizzate le stesse. Serviranno ad abbassare la soglia di povertà della popolazione ? Ad innalzare il livello di scolarizzazione ? A portare acqua potabile o energia ai villaggi più distanti ? A dotare di mezzi pubblici i pendolari che ogni giorno si spostano da una piccola cittadina ai grandi centri urbani tra mille difficoltà ? No, la risposta è decisamente negativa. Queste domande non vengono mai poste dagli imprenditori o dalle multinazionali, perché non rispondono ai principi liberali e capitalistici del nostro tempo. L’uomo è solo un mezzo. Prima almeno si tentava di offrirgli opportunità, e non di renderlo oggetto immediatamente, oggi le cose son cambiate : sei nato lì ? problema tuo. Non hai genitori o non hai possibilità di guadagnarti il pane quotidiano ? problema tuo. Peccato, perché a queste domande dovrebbe rispondere una politica seria, concreta ma soprattutto sociale…oramai dissolta nelle grandi istituzioni finanziarie mondiali. Date un’occhiata al servizio, dura solo 8 minuti. E’ solo un piccolo esempio ma serve a sostenere la mia personale tesi su questo argomento, verso il quale non smetterò mai di dire la mia pubblicamente .
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