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Marocco: cresce la paura dell’astensionismo. Una svolta alle porte?

Creato il 13 novembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Marocco: cresce la paura dell’astensionismo. Una svolta alle porte?In Marocco si va al voto, la strada delle riforme però è ancora in salita nonostante la massima spinta di piazza e la disponibilità più volte dimostrata dal re Mohammed VI, ricordiamo infatti la svolta del referendum di luglio. Ma, da quel che si legge su Ansamed, la strada da percorrere è ancora tanta e, a pochi giorni dal voto appare lo spettro quasi certo dell’astensionismo. Sembra che si questo ne sia ampiamente cosciente anche Taib Cherkaoui,  il ministro degli interni che cerca di convincere più marocchini possibili ad andare a votare.  L”assenteismo in Marocco non riguarda solo le consultazioni politiche, diventa un malessere diffuso in tutte le consultazioni forse perchè si tratta comunque di una sorta di farsa politica tanto è che molti definiscono lo status istituzionale del Marocco come una sorta di regime, l’ennesimo regime del Maghreb, dove ancora i venti della primavera araba stentano ad arrivare. Però è anche vero che un pò in tutto il bacino del Mediterraneo, compresa l’Italia negli ultimi anni il vero primo partito è quello dell’astensione. Su Ansamed, riguardo  le elezioni marocchine troviamo “Le ultime, quelle del 2007, convinsero soli il 37 per cento degli aventi diritto a recarsi a esprimere la loro preferenza. Si potra’ dire che in regimi abbastanza ‘bloccati’, come quello marocchino, potrebbe avere prevalso l’idea dell’inutilita’ del voto (tanto cambia poco, potrebbero avere pensato). Ma anche le elezioni comunali, quelle di due anni fa, riuscirono a stento a raggiungere il 51 per cento di votanti. In qualche modo questa tendenza e’ stata invertita dal referendum confermativo della nuova Costituzione (72 per cento), ma anche in Marocco il voto referendario risponde a logiche spesso dettate dal momento, quale era appunto quello di qualche mese fa, con il re a esporsi in prima persona, in un appello al popolo intriso di accenti sociali, politici, ma anche implicitamente nazionalistici e religiosi. Oggi quell’impatto mediatico appare essersi attenuato ed e’ tornata la paura di poche schede nelle urne. Lo Stato sta facendo la sua parte, anche con una campagna di sensibilizzazione rivolta alla popolazione, per sottolineare l’importanza di questa elezione. Anche i partiti sembrano avere colto appieno il pericolo che l’appuntamento del 25 novembre possa essere un flop, inficiando, quindi, di fatto la stessa credibilita’ del Parlamento che esso e’ chiamato a determinare.” E’ pure vero che queste nuove elezioni politiche puntano però sul rinnovamento vero, quello generazionale infatti tanti partiti hanno presentato liste di giovani e giovanissimi persino alla prima esperienza, come voler lanciare un pò una nuova scommessa atta a rompere quello stato di cose presenti in Marocco. Probabilmente  l’impegno dei partiti di cambiare faccia davvero verrà questa volta premiato anche dal popolo del voto Marocchino.


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